Editoriale n°50

Il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti con al suo fianco un esponente di primo piano del capitalismo più potente e più avanzato tecnologicamente come Elon Musk è effetto di profondi smottamenti sociali, politici e culturali ed è destinato a causarne di nuovi. La saldatura tra l’ondata neoliberista avviatasi mezzo secolo fa e l’ondata nera che sta investendo il pianeta dopo la crisi del 2008-2009 pone le basi di radicali arretramenti istituzionali, di gerarchizzazioni spaziali, reddituali e culturali sempre più spinte e rigide, di un ritorno massiccio della guerra e dell’abbandono di qualsiasi prospettiva di superamento della crisi ambientale.

Su questo “altronovecento” sta riflettendo da diversi numeri e su questo torna con alcuni articoli del numero 50. Continua anzitutto la riflessione sul rapporto tra destre estreme e questione ambientale con un saggio di Marino Ruzzenenti riguardante i rapporti tra nazismo e natura e la seconda puntata della ricognizione di Luigi Piccioni sulle “ecologie” delle destre estreme attuali. Ma l’ondata nera è anche al centro del nuovo libro di Sergio Bologna oggetto di due recensioni da parte di Marino Ruzzenenti e René Capovin.

“altronovecento” ha però come missione – anzi come missione originaria e principale – anche l’indicazione e l’illustrazione delle alternative, del passato e del presente ed è questo il senso del dossier dedicato a un’altra protagonista e amica che ci ha lasciato questa estate, Giovanna Ricoveri, che ricordiamo, oltre che con una breve biografia e con una piccola antologia di scritti, con le testimonianze di Giovanni Carrosio, Gloria Malaspina e Marinella Correggia. Per quanto ancora molto marginale, un’alternativa oggi cruciale come quella della decrescita sta vivendo una fase vivace, tanto in Italia quanto in Europa, come testimonia l’intervista a Bruno Mazzara in occasione di un incontro nazionale di tutte le realtà del movimento.

Sull’orlo dell’abisso, il saggio di Fabio Caporali ci invita a ricercare le alternative del presente tra le relazioni emergenti tra coscienza ecologica, governo del territorio e pace, proponendo l’agricoltura condotta secondo principi ecologici come esercizio di educazione alla pace.

Tra le alternative del passato abbiamo scelto di illustrare mediante la pubblicazione di documenti originali i primordi dell’agroecologia (articolo del 1930 di Basil Bensin a cura di Alberto Berton) e il dibattito sui Limiti dello sviluppo (il dossier della rivista dell’Eni “ecos” del 1972), mentre due recensioni sono dedicate ai lavori di giovani studiose e studiosi che si stanno cimentando sulle vertenze e le politiche ambientali tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta.

Frutto del lavoro collettivo del Centro di storia dell’ambiente della Fondazione Luigi Micheletti è infine il libro La svolta ecologica mancata. Dalla crisi petrolifera al Golfo oggi a cura di Marino Ruzzenenti e Pietro Zanotti, di cui si fornisce una breve presentazione insieme all’indice completo.