Giovanna Ricoveri (a cura di), “Capitalismo Natura Socialismo”, Milano, Jacabook, 2006, 281 pp. 18 euro.

Fra gli scritti e i libri “sommersi” – quelli che sono costati fatica, sono il frutto di passione civile e restano per sempre quasi del tutto inaccessibili se non a una volonterosa minoranza – ci sono certamente le migliaia di pagine dei 58 numeri di “Capitalismo Natura Socialismo/Ecologia Politica”, sparsi in una trentina di fascicoli a stampa, vere rarità bibliografiche, in dodici supplementi mensili, inseriti nel quotidiano Liberazione, e in alcune migliaia di Megabyte nella “rete” telematica.

Ha fatto bene la casa editrice Jacabook a chiedere alla direttrice di sempre di CNS/EP, di preparare una antologia di alcune centinaia delle pagine della rivista; si tratta di 46 saggi che coprono i vari temi a cui si è dedicata la rivista stessa: vari temi che sono poi sostanzialmente uno solo, la ricerca di una risposta alla domanda: “la difesa della natura, dell’ambiente, dalle offese che l’arroganza dell’avidità umana e di una parte della tecnica e dei commerci continuamente gli arrecano è possibile in una società la cui regola prima e unica, quella del capitalismo, richiede, impone anzi, una crescente produzione di merci, una crescente invasione dello spazio del pianeta? Oppure la difesa della natura e dell’ambiente richiede differenti rapporti sociali e umani, più austeri, più ‘morali’, socialisti?”

I vari contributi della rivista danno una risposta positiva alla seconda domanda, difendendo la tesi sulla base di considerazioni culturali e “scientifiche”; sulla base del fatto che il pianeta Terra ha dimensioni fisicamente limitate, che l’aumento della produzione di merci genera inevitabilmente una crescente quantità di scorie e rifiuti di qualità chimico-fisica e biologica e in quantità tali da non poter essere assimilati dai corpi riceventi naturali; aria, acque, suolo; sulla base della constatazione che tante innovazioni tecniche, dagli organismi geneticamente modificati alla produzione di elettricità con reattori nucleari, all’eccessivo sfruttamento della fertilità dei suoli, eccetera – si traducono in violenza contro la natura, che vuol poi dire in violenza contro altri esseri umani.

Alcuni saggi sono un piccolo tributo a compagni di viaggio scomparsi, come Laura Conti, Nicholas Georgescu-Roegen, Alex Langer. Nel complesso i vari saggi accompagnano il lettore attraverso i grandi problemi delle modificazioni climatiche dovute all’uso delle fonti di energia e alla scarsità di acqua che affligge tanta parte del Sud del mondo e anche il nostro paese. Alla luce della disponibilità delle risorse naturali c’è, ci sarà, pane per i seimilatrecento (nel 2006) milioni di terrestri? “Pane” che ormai non è soltanto quello fornito dai cereali, ma il complesso di alimenti di origine vegetale e animale che attraversano gli oceani e le pianure, togliendo “pane” ad alcuni per accumularsi sulle mense opulenti dei paesi industrializzati. Pane che è anche energia, derivata dal carbone o dal petrolio o dal gas naturale, il cui approvvigionamento, come appare già nei primi anni del ventunesimo secolo, è sempre più fragile e difficile.

Sono questi aspetti che mettono il Nord contro il Sud del mondo, al punto da provocare sia nel Nord sia nel Sud dei movimenti di protesta che chiedono un mondo più giusto e meno violento. Altri articoli trattano “la città”, la sede di occasioni di incontro e di liberazione, ma anche di violenza, partendo da una rilettura degli scritti di Mumford per arrivare ai ”nuovi geografi” come Mike Davis.

Il “manifesto per un’economia dal volto umano”, redatto da Georgescu-Roegen e altri economisti nel 1973, opportunamente riprodotto nell’ultimo capitolo, contiene le linee lungo cui si potrebbe operare per uscire dalle trappole tecnologiche e ambientali in cui siano caduti e continuiamo a cadere.

Il libro di cui stiamo parlando va segnalato anche per l’accuratezza filologica. Nell’introduzione è ricostruita la lunga storia editoriale della rivista in modo da consentire al lettore curioso di trovare le molte altre “perle” nascoste nel grande oceano degli scritti che si sono susseguiti nei tredici anni di vita di CNS/EP. Poche biblioteche nazionali possiedono l’intera serie dei volumi a stampa (numerose copie della serie completa sono state donate dalla curatrice alla Fondazione Micheletti di Brescia www.musil.bs.it) Gli articoli apparsi in Liberazione devono essere cercati, con pazienza, insieme a molti altri articoli, nel sito telematico www.ecologiapolitica.it.