Nascita ed evoluzione delle armi da fuoco individuali dal XIII secolo ad oggi
L’invenzione più importante che diede il via alle armi da fuoco fù la polvere da sparo 75% di salnitro, 15% di carbone, 10% di zolfo altrimenti detta polvere nera per il tipico colore. Già fin dall’anno 1000 vi sono testimonianze attendibili che i Cinesi facevano un uso pirotecnico di composti a base di salnitro; i vari nazionalismi danno però il merito della scoperta sia a Roger Bacon (per gli Inglesi) sia al monaco Bertold Schwartz (per i Tedeschi); l’unico punto in comune era l’epoca: il XIII° secolo. Le prime attendibili informazioni sulla polvere da sparo sono invece contenute nel libro di Marcus Graecus che, nel XIII secolo, si riferisce ad un’opera di un anonimo autore arabo del secolo precedente. Se nessuno è ed è stato in grado di stabilire con esattezza chi, quando e dove, abbia fatto questa importante scoperta più o meno fortuita, notizie più precise si hanno sulle prime applicazioni della stessa, utilizzata per proiettare oggetti il più lontano e violentemente possibile.
Un’arma da fuoco si può quindi semplicemente descrivere come un robusto tubo contenente della carica esplosiva allo scopo di lanciare proiettili; inizialmente costituiti da sfere di pietra o metallo e da particolari tipi di lance o frecce. Anche qui il nazionalismo vizia la storia e, pertanto, si trovano testimonianze circa il primo uso di cannoni a Siviglia nel 1247, ad Amberga nel 1301 o nelle Fiandre attorno al 1310. Di sicuro c’è che la prima certa rappresentazione grafica di cannoni è contenuta in un manoscritto dell’Inglese Walter de Millimete, redatto nel 1327 in omaggio per l’incoronazione, avvenuta l’anno prima, di Re Edoardo III° d’Inghilterra; in esso i cannoni sono raffigurati . Edoardo III° , sembra sia stato il primo monarca ad impiegare cannoni in battaglia, anche se i suoi cannonieri provenivano da Hainault, per l’appunto, nelle Fiandre.
In allegato il testo integrale.