Storica sentenza. Condannate le multinazionali del banano nel caso Nemagón
Durante la giornata dell’11 dicembre 2002, mentre nel Parlamento del Nicaragua si stava preparando l’azione che avrebbe portato, da lì a poco, all’arresto dell’ex Presidente Arnoldo Alemàn, la Giudice Vida Benavente della Terza Sala Civile del Tribunale di Managua ha emesso una storica sentenza che condanna tre multinazionali nordamericane, Shell Oil Company, Dow Chemical Corp. e Standard Fruit Company (conosciuta negli USA come Dole Food Company) a pagare quasi 490 milioni di dollari ai denuncianti dei primi 5 processi dei 36 presentati in Tribunale. Beneficiari della somma saranno 583 ex lavoratori e lavoratrici ammalati a causa del pesticida Nemagón (DBCP) che le multinazionali hanno prodotto, esportato, commercializzato ed applicato nelle piantagioni di banane nella zona occidentale del Nicaragua. Questa prima sentenza è storica a tutti gli effetti perché mette termine ad una storia infinita, che è quella di migliaia di persone sfruttate ed obbligate a lavorare a contatto con un pesticida a base di DBCP senza essere informati dei tremendi danni che poteva occasionare all’essere umano e nonostante che negli Stati Uniti lo stesso prodotto era stato proibito fin dal 1977. Ricordiamo che le denunce sono 35 per un totale di circa 3500 persone e che le prime cinque sentenze fanno parte di un pacchetto di nove denunce già nelle mani della Giudice che, probabilmente, emetterà le prossime in questi giorni. Victorino Espinales Reyes, presidente della ASOTRAEXDAN, l’associazione che riunisce tutti i denuncianti, ha dichiarato che “il primo importante passo è stato fatto ed è frutto della grande pressione che siamo riusciti ad esercitare sul Governo con la nostra Marcia del 19 novembre in difesa della Legge 364”. Ha inoltre dichiarato che “il fatto di aver avuto le prime sentenze favorevoli è un segnale incoraggiante per le prossime 31 che mancano in quanto creano un precedente difficilmente reversibile e soprattutto, creano giurisprudenza alla quale qualsiasi giudice dovrà attenersi”. Nei prossimi giorni sono previste numerose riunioni in tutto il Dipartimento di Chinandega per mettere al corrente tutti i colpiti del Nemagón di questo grande risultato che ha un chiaro odore a vittoria.
Restano però alcuni punti ancora oscuri. Delle multinazionali denunciate solo tre sono state riconosciute colpevoli in quanto, l’avvocato Walter Gutierrez del Gruppo Giuridico “Ojeda-Gutierrez-Espinoza”, che per anni ha rappresentato i membri della ASOTRAEXDAN, nei mesi scorsi ha deciso, senza consultare nessuno, di presentare alla Giudice Benavente un documento in cui chiedeva l’esclusione dal processo della Chiquita Brands, Occidental Chemical Corp. e della Del Monte. Resta ancora un mistero il perché di questo atto, ma i membri della ASOTRAEXDAN sono convinti che dietro ci siano pressioni e forse offerte economiche da parte delle multinazionali. A conseguenza di questo atto, i rapporti tra il Gruppo Giuridico di Walter Gutierrez e la ASOTRAEXDAN si sono rotti e più di duemila denuncianti hanno già tolto la rappresentanza legale a “Ojeda-Gutierrez-Espinoza”, passandola al Gruppo Gallo-Monsalvo. Le sentenze emesse dalla Giudice ora passeranno immediatamente alla Corte Suprema di Giustizia che dovrà autentificarle e passarle al Ministero degli Esteri che dovrà fare lo stesso. Da qui verranno poi inviate al Consolato nicaraguense a Washington che le passerà al Dipartimento di Stato statunitense e poi, al Dipartimento della Giustizia sempre a Washington che convocherà le multinazionali condannate per la sentenza in territorio statunitense. Non é ancora possibile prevedere quali saranno i tempi per la sentenza definitiva negli Stati Uniti, ma il primo grande passo è stato fatto.
Chinandega, la regione del Nicaragua in cui tuttora sono concentrate le più grandi piantagioni di banane su terreni affittati dai piccoli proprietari terrieri locali a Dole, Chiquita e Standard Fruit, che hanno “impiegato” nel tempo più di 8000 lavoratori,avrà come eredità, oltre al devastante carico di vittime umane, anche un inquinamento generalizzato e la contaminazione delle falde acquifere per circa 120 anni. Da queste attingono l’acqua la maggior parte delle popolazioni rurali della zona.
Le belle banane delle multinazionali che vediamo esposte nelle maggiori catene di distribuzione, anche in Italia, e le loro rassicuranti pubblicità nascondono, dietro il loro bell’aspetto, un uso eccessivo di sostanze antiparassitarie e fertilizzanti.
Il Nemagón veniva utilizzato perché si era notato che eliminava un parassita che ne impediva l’esportazione verso gli Stati Uniti, ma anche perché aumentava la produzione e migliorava l’aspetto delle banane.
Il 17 gennaio 2001 è stata pubblicata, dopo mesi di attesa e più di due anni e mezzo di dure lotte dei lavoratori del banano la legge 364: “Legge Speciale per Promuovere Processi Richiesti dalle Persone Colpite dall’Uso di Pesticidi Fabbricati a base di DBCP”.
È un passo molto importante in quanto è l’unica legge specifica che esiste in tutta l’America Latina e che mette le basi per costringere le multinazionali fabbricanti, distributrici, applicatrici e commercializzatrici del Nemagón e Fumazone a pagare gli enormi danni provocati, durante tutti questi anni, ai lavoratori ed alle lavoratrici delle piantagioni di banane.
A seguito di questa legge il 28 febbraio del 2001 le vittime del Nemagón, che si sono organizzate nell’ASOTRAEXDAN, hanno presentato davanti alla Terza Giurisdizione Civile del Distretto di Managua le prime denunce per danni e lesioni. I tre avvocati nicaraguensi che hanno ipugnato la causa contro sette multinazionali statunitensi hanno l’appoggio, grazie ad un incontro quasi casuale con Victorino Espinales Reyes (presidente dell’ASOTRAEXDAN), degli avvocati Thomas Gerardi e Walter Lack, anch’essi statunitensi, che hanno già vinto alcune cause per “danni di massa” contro potenti compagnie obbligandole a indennizzare quanti avevano sporto denuncia attraverso le autorità giudiziarie. Ad oggi le denunce giacenti sono 3600.
In Nicaragua sono quasi 4000 i nuovi lavoratori che operano all’interno delle piantagioni appaltate a Chiquita e Standard Fruit, che hanno rilanciato la produzione delle banane fino a farla tornare a quella degli anni ’70, ma anche la loro condizione non differisce da quella di quegli anni. Un dollaro al giorno per otto ore di lavoro, sospetti di utilizzo di sostanze chimiche dannose, mancato pagamento dei contributi.
Oggi sembra non solo possibile, ma anche realizzabile, costringere le multinazionali a rispettare almeno alcune regole di condotta.
Vogliamo contribuire ad accendere i riflettori sui comportamenti delle multinazionali e riaffermare che il mondo non può essere governato dalle sole logiche del profitto.
La campagna si sviluppa su due filoni principali:
· La raccolta di fondi a favore dei lavoratori delle bananiere per sostenere le spese per le cure mediche immediate.
· L’invio di cartoline di pressione alle multinazionali responsabili della produzione del Nemagón a quelle che lo utilizzarono nelle piantagioni e a quelle che ne commercializzarono i prodotti, che sono le stesse contro cui i lavoratori riuniti nell’associazione ASOTRAEXDAN hanno intentato la causa. Dow Chemical Company – Shell Oil Company – Occidental Chemical Company – Dole Limited Company – Chiquita Brand – Del Monte – Standard Fruit Company