Una raccolta firme per l’istituzione di un corso trasversale sulla crisi ecosociale nelle università italiane

Pubblichiamo il testo di un appello lanciato il primo luglio 2023 e firmato da numerose figure accademiche e di movimento in favore di un’importante iniziativa per il rinnovamento in senso ambientale della didattica universitaria.

Si invitano scienziati/e, accademici/e ed esperti/e, da ogni dipartimento/facoltà/centro di ricerca, a firmare la seguente lettera, che sarà consegnata a tutti i rettori e le rettrici delle università italiane.

Le crisi multidimensionali e multisettoriali che stanno mettendo a repentaglio le stesse basi biologiche di ogni attività umana hanno bisogno di risposte altrettanto sistemiche, radicali e urgenti.

L’impatto distruttivo del sistema socioeconomico sulle “risorse naturali” ha superato ampiamente i ritmi e le possibilità di rigenerazione spingendo grandi masse della popolazione mondiale (soprattutto nei paesi più poveri, ma sempre più spesso anche nelle “democrazie industriali”) verso drastici peggioramenti della condizione di vita, una profonda incertezza sulle aspettative future e nuove forme di povertà e precarietà.

L’università, la scuola e il mondo della cultura in generale, sono chiamate a giocare un ruolo di primo piano in questo scenario, facendosi portatrici del più ampio dibattito possibile non solo sugli strumenti da mettere in campo per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, ma anche sulla necessaria trasformazione del modello economico alla sua radice. Questo significa studiare e discutere scenari che vadano oltre le soluzioni, oggi adottate, della “crescita verde” o dello “sviluppo sostenibile” le quali fanno affidamento ad una ottimistica fiducia nelle soluzioni tecnologiche e di mercato. L’efficacia di queste ultime, infatti, è stata messa in dubbio da evidenze fattuali e scientifiche. In più di trent’anni l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e l’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services) hanno prodotto svariate analisi della situazione incombente, delineando scenari sempre più catastrofici. Nonostante ciò, le emissioni climalteranti e l’estinzione delle specie continuano ad aumentare. Tutte le dimensioni ambientali sono seriamente messe in pericolo da un modello di organizzazione sociale che si sta dimostrando sempre più incompatibile con gli equilibri ecosistemici. In questo contesto è fondamentale che il sistema universitario e della ricerca sviluppino una cultura critica e una visione rispettose dei cicli rigenerativi della vita, dei beni comuni universali, della equa condivisione delle ricchezze e della dignità di ogni essere vivente.

Occorre dunque iniziare a prendere in considerazione, discutere e mettere a confronto, senza timore, tutti i modelli, le categorie e le visioni avanzate in ogni campo del sapere. Ci riferiamo specificatamente alle discussioni di categorie e modelli proposti dall’economia ecologica, dall’economia politica, dalla “decrescita”, dalla “post-crescita”, dal “post-sviluppo”, dalla “prosperità senza crescita”, dal buen vivir, dalla convivialità, dall’economia solidale, dell’eco-territorialismo, dall’economia del bene comune, dall’economia della cura, dalla giustizia ambientale, etc. superando così i rigidi steccati disciplinari e le attuali griglie ministeriali, duri a morire, che impediscono una effettiva connessione dei saperi e delle competenze.

La rigidezza per cui le scienze umane e sociali hanno difficoltà a dialogare e farsi ascoltare dalle scienze naturali, e viceversa, deve essere superata. La questione ecologica deve essere colta, dunque, come occasione per interrogare più a fondo l’architettura stessa della conoscenza accademica. Non si deve promuovere soltanto la specializzazione o addirittura l’iperspecializzazione, ma occorre anche sostenere una ricerca e un sapere di tipo connettivo, capaci di integrare contributi e visioni derivanti da tradizioni e campi di analisi differenti, per ottenere un quadro d’insieme più vivido e articolato. In altre parole, è necessario sviluppare un approccio integrale alla crisi eco-sociale, perché solo tale approccio permette di tenere insieme la complessità delle sfide presenti e di fornire strumenti per affrontarle.

Sulla base della necessità di un dibattito plurale e della connessione dei saperi, auspichiamo che gli Atenei italiani adottino sempre più un approccio alla didattica in grado di dialogare con il nostro tempo. In particolare, anche sulla base di quanto avviene in altre università europee (es. Università di Barcellona o Sciences Po a Parigi), auspichiamo che gli Atenei italiani possano offrire agli studenti e alle studentesse, specialmente dei primi anni, un corso trasversale (o insegnamenti trasversali a tutti i corsi di laurea) dedicato alla crisi eco-sociale che offra prospettive pluridisciplinari e metta a confronto visioni e soluzioni alternative. Tale corso potrebbe essere modulare, con una prima parte comune a tutte le facoltà e una seconda parte che affronti, più nello specifico, il rapporto tra un determinato campo di studi e la crisi eco-sociale. Ciò dovrebbe riguardare sia i percorsi di laurea triennali e magistrali, sia l’alta formazione universitaria (dottorati e master).

Nell’auspicare che queste nostre considerazioni possano essere in tutto o in parte da lei condivise, saremmo felici di avere un suo riscontro e ci rendiamo disponibili per qualsiasi approfondimento con il suo Ateneo.

1 luglio 2023

Si può sottoscrivere all’indirizzo https://forms.gle/esFQjveDMJjDW6f27

Qui l’elenco completo dei firmatari: https://bit.ly/434yGEu

PRIMI FIRMATARI

Mario Agostinelli, Presidente Associazione Laudato Si’

Jean-Louis Aillon Interdisciplinary Research Institute on Sustainability, Torino, Italy; Portavoce Rete Sosteniblità e Salute

Alfredo Alietti, Professore di Sociologia dell’ambiente e del territorio, Università di Ferrara
Gioia Angeletti, Professoressa di Lingua Inglese, Università di Parma

Nicola Armaroli, CNR, Energia per l’Italia

Antonella Bacchiorri, PhD, CIREA, Laboratorio di ricerca interdisciplinare per l’educazione ambientale alla sostenibilità, Università di Parma

Maura Benegiamo, Ricercatrice di Sociologia dei processi economici e del lavoro, Università di Pisa

Marco Bersani, Attivista e saggista, ATTAC Italia

Niccolò Bertuzzi, Ricercatore in Sociologia dei fenomeni politici, Università di Parma, Associazione per la decrescita

Piero Bevilacqua, Storico, già ordinario all’Università La Sapienza di Roma

Giuliana Biagioli, Università di Pisa, Presidente dell’IRTA (Istituto Ricerca per l’Ambiente e il Territorio) Pisa

Massimo Blonda, già Ricercatore CNR-Bari

Stefano Bocchi, Docente Agronomia e Agroecologia Università Statale di Milano, Associazione Italiana di Agroecologia (AIDA)

Gianfranco Bologna, Presidente onorario della Comunità Scientifica del WWf Italia, full member del Club di Roma, Segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei.

Mauro Bonaiuti, Università di Torino, Presidente dell’Associazione per la decrescita

Stefano Boni, Professore di Antropologia Culturale, Università di Modena e Reggio  

Vando Borghi, Professore di Sociologia dei processi economici e del lavoro, Università di Bologna
Federico Maria Butera, Professore emerito Politecnico di Milano

M. Cristina Caimotto, Professoressa di Lingua inglese, Università di Torino
Monica Capo, Teachers For Future Italia

Nadia Carestiato, Ricercatrice nel Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università degli Studi di Udine, Presidente dell’Associazione APS Promozione delle Comunità distrettuali di Economia Solidale del Friuli

Giuseppe Celi, Professore di Economia Politica, Università di Foggia

Stefano Ciccone, Sociologo, Università di Roma Tor Vergata

Margherita Ciervo, Professoressa di Geografia Economico-Politica, Università di Foggia

Alida Clemente, Professoressa di Storia moderna, Università di Foggia

Alice Dal Gobbo, Ricercatrice di Sociologia, Università di Trento
Marco Deriu, Professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Parma

Antonia De Vita, Professoressa Associata in Pedagogia generale, Laboratorio TiLT/Territori in Libera Transizione

Paolo Favilli, già docente di Storia Contemporanea e Teoria della ricerca storica all’Università di Genova

Luigi Ferrajoli, Professore emerito di Filosofia del diritto Roma Tre

Lorenzo Fioramonti, Università del Surrey, partner di NATIVA

Francesca Forno, Professore di Sociologia, Università di Trento

Andrea Fumagalli, Università di Pavia, Effimera

Gloria Germani, Associazione Local Futures

Francesco Gonella, Fisico, Università Ca’ Foscari di Venezia

Fausto Gusmeroli, Ricercatore in ambito agroambientale, docente a contratto di Agronomia e Agroecologia alla Statale di Milano, Centro Etica Ambientale Como-Sondrio (CEA)

Simone Lanza, Pedagogista, Università Milano Bicocca, Associazione per la decrescita

Emanuele Leonardi, Ricercatore di Sociologia dei processi economici e del lavoro, Università di Bologna

Alberto Magnaghi, Urbanista, Università di Firenze, presidente Società dei territorialisti

Roberto Mancini, Professore di Filosofia Teoretica, Università di Macerata, direttore della Scuola per l’Economia Trasformativa (SET)

Sergio Manghi, Professore di Sociologia, Università di Parma

Cristina Mangia, Ricercatrice, Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, CNR

Ignazio Masulli, già Professore di Storia del Lavoro, Università di Bologna 
Laura Marchetti, Professoressa di Antropologia culturale e di Didattica, Università di Reggio Calabria

Bruno Mazzara Docente Sapienza Università di Roma, Consiglio direttivo del Distretto di Economia Solidale (DES) Altro Tirreno 

Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana

Lara Monticelli, Assistant Professor and Marie Skłodowska-Curie fellow at Copenhagen Business School in Denmark

Maria Cristina Ossiprandi, Professoressa di Malattie infettive degli animali domestici, Università di Parma

Fabio Parascandolo, Ricercatore di Geografia, Università di Cagliari

Rossano Pazzagli, Università del Molise, Vicepresidente della Società dei Territorialisti

Luigi Pellizzoni, Professore Ordinario di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio, Scuola Normale Superiore

Tonino Perna, già ordinario Sociologia economica, Università di Messina

Carlo Piscopo, Università Federico II, già assessore ai beni comuni e all’urbanistica a Napoli

Daniela Poli, Professoressa di Tecnica e Pianificazione Urbanistica, Università di Firenze

Orsola Rignani, Ricercatrice di Storia della filosofia, Università di Parma

Onofrio Romano, Professore di Sociologia Generale, Università di Roma Tre

Adanella Rossi, Economista agraria Università di Pisa, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Distretto di Economia Solidale (DES) Altro Tirreno 

Mauro Sarrica, Professore di Psicologia Sociale, Università la Sapienza di Roma

Enzo Scandurra, già ordinario di Urbanistica, Università La Sapienza di Roma 

Danilo Selvaggi, Direttore generale della Lipu – BirdLife Italia

Gianni Tamino, Professore Università di Padova, ISDE – Medici per l’ambiente

Italo Testa, Professore di Filosofia Teoretica, Università di Parma

Vito Teti, già ordinario di Antropologia Culturale, Università della Calabria

Dario Tuorto, Professore di Sociologia dei fenomeni politici, Università di Bologna

Mauro Van Aken, Professore Associato di Discipline demoetnoantropologiche

Lorenzo Velotti, Dottorando della Scuola Normale Superiore, Associazione Research & Degrowth

Margherita Venturi, Alma Mater Studiorum Bologna, Energia per l’Italia