Walter Ganapini, “Ambiente made in Italy. Speranze ed esperienze di un ambientalista”, Reggio Emilia, Aliberti, 2004, 355 pp., 16,90 euro.
Walter Ganapini, nato a Reggio Emilia nel 1951, chimico, docente universitario, pubblico amministratore, ha partecipato, nel corso di quasi quarant’anni, ai più importanti eventi della vita civile italiana, dedicandosi prevalentemente a quelle battaglie per i diritti civili che vanno, genericamente, sotto il nome di ambientalismo.
Il libro è interessante perché inaugura una, a mio parere, nuova forma di letteratura che unisce la riproduzione di molti significativi articoli dell’autore ad una lunga confessione pubblica, estesa per 115 pagine, della sua storia personale. Non ci sono, purtroppo, molte storie del variegato movimento che fu l’ambientalismo; di certo nella “confessione” di Ganapini si trovano i principali personaggi che a tale movimento hanno partecipato; lentamente molti si sono resi conto che non si poteva troppo a lungo dire “no” a tutto e ne è nato un ”ambientalismo scientifico” da cui sono venuti coloro che hanno ritenuto un dovere mettere le proprie competenze al servizio del paese, delle amministrazioni pubbliche, far crescere una cultura ambientale, orientata alla sostenibilità, nelle imprese e negli enti locali.
Molti degli articoli e dei ricordi sono dedicati a persone ben note e di cui si è parlato anche in questa rivista. Fra queste Laura Conti, il cui archivio è stato raccolto dalla Fondazione Micheletti che ha pubblicato il grosso inventario nel n. 8 di Altronovecento.
Chi vuole capire qualcosa dell’ambientalismo in Italia troverà molto utile la lettura di questo libro.