Sergio Bologna, riprendendo e sviluppando quanto scritto in Il crack che viene dal mare apparso nel n. 21 di «Altronovecento», fornisce un contributo di grandissimo interesse e alto livello specialistico, ma comprensibile anche per i non addetti ai lavori, sulla vicenda delle grandi flotte mercantili su cui viaggiano le merci del mondo. Si capisce così cosa sia nella sua materialità la globalizzazione di cui troppo spesso si chiacchiera a vuoto; si capisce anche dove ci stiamo incagliando se non affondando aggrappandoci al paradigma del gigantismo e della violenza illimitata nei confronti dell’ambiente ridotto a puro supporto delle attività economiche.
La funzione dei porti è quella di essere integratori di sistema, non mero servizio alla nave
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