È di pochi giorni fa la notizia, passata su telegiornali e stampa nazionali, dell’ennesimo drammatico appello di zoologi, di ambientalisti e, più sommessamente, di storici: l’orso bruno marsicano è sulle soglie dell’estinzione. La cinquantina di esemplari viventi, ormai tutti o quasi consanguinei, è una cifra preoccupante, al limite della capacità di riproduzione della specie. E così il simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo rischia, a meno che non si corra fortemente ai ripari, di scomparire dalla faccia della Terra.
Per una curiosa coincidenza, è di pochi giorni fa anche l’esordio online (ma questa è una notizia ben più positiva) di un originale sito internet: www.storiadellafauna.it, che ci auguriamo non debba in realtà mai registrare la triste notizia della scomparsa dell’orso marsicano.
“Nel corso di lunghe chiacchierate con amici naturalisti è spesso emersa la carenza di studi di taglio storico che indagassero sulla distribuzione delle specie animali nel tempo e nello spazio”: così spiega l’iniziativa il suo ideatore Corradino Guacci, autore di vari saggi di ecostoria tra i quali si segnala Zoonimi e fauna del Matese, Cosmo Marinelli Editore, Isernia, 1995. Una lacuna dovuta sia alla oggettiva mancanza di studi che alla loro limitata circolazione. “Tentare di colmare, seppure parzialmente, questo vuoto, ci aiuterà a comprendere meglio le cause di rarefazione o, nei casi critici, di scomparsa di alcuni rappresentanti emblematici della fauna italica”, spiega Guacci.
Seppur appena all’inizio e pertanto ancora per molti versi in fase di costruzione, l’iniziativa rappresenta purtuttavia un interessante punto di incontro per appassionati e un utile scaffale virtuale dove reperire lavori che riguardano la storia, la distribuzione ed i rapporti spesso conflittuali con l’uomo della fauna selvatica, ed in particolare del lupo, dell’orso e delle altre specie che hanno lasciato vivide tracce nell’immaginario collettivo.
Iniziative mirate al recupero della documentazione esistente sono state peraltro avviate in varie realtà regionali: per l’Appennino centro-meridionale, ad esempio, l’attività di indagine è sorta in parallelo con la riscoperta e la valorizzazione della figura e dell’opera di Giuseppe Altobello, medico e naturalista molisano che a cavallo tra Ottocento e Novecento indagò la fauna dell’Abruzzo e del Molise, descrivendo il lupo appenninico e l’orso marsicano come sottospecie tipiche di quei massicci montani. Questo sito ha dunque come obiettivo di favorire la diffusione e la conoscenza di tutta la documentazione storica esistente sulla presenza della grande mammalofauna, focalizzando l’attenzione su quelle specie simbolo, come appunto l’orso ed il lupo, che tanto parte hanno avuto, ed hanno tuttora, nell’immaginario collettivo. www.storiadellafauna.it nasce quindi appunto come luogo di incontro e di discussione, dove sarà possibile pubblicare un lavoro, una ricerca inedita, segnalare fonti archivistiche, iconografiche o bibliografiche ecc. ma anche come scaffale virtuale, dove reperire materiale documentale altrimenti di non facile acquisizione.
www.storiadellafauna.it ha una particolarità che lo fa apprezzare: sul sito, di facile lettura e navigabilità, sono disponibili online nella sezione “Biblioteca” opere di storia della fauna, di storia della caccia, biografie, opere di zoologi e, soprattutto, documenti sul lupo e sull’orso. È reperibile anche un’interessante scelta di opere di narrativa sull’argomento. Ma, come già sottolineato, l’opera è ovviamente in fieri: i promotori invitano a sostenerne l’attività, inviando o segnalando materiali utili alla crescita del sito. Attualmente è in preparazione la sezione “Iconografia”. I curatori stanno raccogliendo fotografie di catture, riproduzioni di stampe, litografie, disegni e così via, ed invitano ad inviare il materiale all’indirizzo mail lupocerviero@tiscali.it