Ercole V. Ferrario era un medico della vecchia guardia che con amabile semplicità univa alla lucida preparazione scientifica una profonda cultura umanistica. Era un galantuomo: coltissimo, senza farlo pesare; ironico, senza irritare; deluso, ma sempre con la voglia di ricominciare.
Primario ospedaliero di medicina generale, era consigliere al Comune di Milano dal 1970 e assessore all’Ecologia dal 1975 al 1981. Fu primo in Italia ad avviare lo studio sistematico dell’inquinamento delle acque sotterranee e a compilare un catasto dei rifiuti industriali di Milano, iniziativa che ispirò poi la legge della Regione Lombardia per il loro stoccaggio e la loro eliminazione.
Fu presidente della “Lega Ambiente Lombardia” e del “Consorzio Parco Nord Milano” di cui guidò i primi interventi realizzativi. Molte sono le sue pubblicazioni scientifiche a carattere divulgativo e altre – come la presente antologia – più specificamente letterarie.
Fu tra gli animatori dell’“Università Verde” di Milano, e proprio in quel periodo – quando io lo conobbi, subito dopo Cernobyl – prese corpo la stesura di un’antologia sull’idea di natura nella storia della letteratura, dai primordi ai giorni nostri. Aveva formato un gruppetto di collaboratori: gli piaceva comunicare le sue impressioni, chiederci un giudizio sul suo lavoro; e certo da quelle letture Lucrezio emergeva come il suo beniamino, forse perché ne condivideva l’amara e tuttavia “passionale partecipazione all’umano dolore”.
Talvolta riandava agli anni della Resistenza – che aveva combattuto sulle montagne del lago Maggiore – e ci diceva che le esperienze drammatiche di quei giorni l’avevano trasformato di colpo da ragazzo in uomo fatto.
Negli ultimi tempi era molto preoccupato per come andavano le cose, amareggiato per il generale involgarimento della nostra società priva di un qualsiasi spessore etico-culturale.
Sono lieta che finalmente la “Fondazione Micheletti” sia riuscita a dar vita al tanto desiderato archivio storico del movimento ambientalista italiano, e che insieme alle opere di ambientalisti come Laura Conti – entrambi medici, coetanei e compagni di studi – ci sia anche l’opera di Ercole Ferrario, quale testimonianza di una vita dedicata allo studio scientifico e ai problemi ecologici.
Ercole Ferrario si è spento a Milano il 15 gennaio 1990. Portano il suo nome l’Archivio Regionale sull’Educazione Ambientale nei Parchi Lombardi, il Circolo Legambiente di Gallarate e un impianto di compostaggio.