Ambiente Tecnica Società. Rivista digitale fondata da Giorgio Nebbia

Cinque anni fa ci lasciava Giorgio Nebbia

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Il 3 luglio del 2019 “Altronovecento” perdeva il suo fondatore, Giorgio Nebbia. In questo quinquennale, pubblichiamo il ricordo di Valter Giuliano che ricostruisce le molteplici sfaccettature della sua figura. Per noi questa mancanza, aggravata dalla successiva assenza per ragioni personali di Pier Paolo Poggio, cofondatore nel 1999 della rivista, ha significato tanto, forse troppo: ci siamo trovati a raccogliere un’eredità immensa, consapevoli di non esserne all’altezza, ma nello stesso tempo ci siamo sentiti in dovere di continuare quel lavoro da loro avviato.

Siamo riusciti in questi anni ad aggiungere qualche mattone in più all’impresa di far conoscere il patrimonio culturale e scientifico che ci ha lasciato Nebbia: il Centro di storia ambientale della Fondazione Luigi Micheletti ha cominciato a rendere disponibili in rete l’opera omnia costituita di saggi ed articoli, http://giorgionebbia.fondazionemicheletti.eu/s/centro-di-storia-dell-ambiente/page/opera-omnia-di-giorgio-nebbia; l’ultimo numero della rivista, in forma di Quaderno, contiene gli atti del convegno Il contributo di Giorgio Nebbia alla ricerca e alla divulgazione dell’ecologia scientifica tenutosi a Brescia, presso la Fondazione Luigi Micheletti, il 16 settembre 2022, https://altronovecento.fondazionemicheletti.eu/editoriale-n48/; infine stiamo rimettendo in rete anche il sito curato per tanti anni personalmente da Giorgio Nebbia, www.ilmondodellecose.it.

In questi cinque anni, forse, abbiamo sofferto di più il venir meno di quella portentosa capacità di Giorgio Nebbia di farci riflettere sul nucleo essenziale della crisi ecologica, che fu sempre al centro sia della sua ricerca scientifica, che dell’attività divulgativa: l’insanabile contraddizione tra il metabolismo dell’economia umana ed il metabolismo ecologico della natura. Non definita, però, solo in termini teorici, ma dettagliata ed analizzata negli input qualitativi e quantitativi dall’ambiente all’economia e negli output da questa all’ambiente, per una singola merce, per un processo produttivo, per una tecnologia, per l’economia di una città, di una nazione, del Pianeta. Insomma il lavoro che a livello internazionale ci sembra stia conducendo Vaclav Smil, di cui trattiamo in questo numero nella sezione Letture. Ma Giorgio Nebbia al rigore scientifico accompagnava sempre la tensione etica e l’impegno politico, la consapevolezza che la pacificazione del rapporto tra l’umanità e la natura richiedeva la pacificazione nei rapporti tra gli umani e tra i popoli, nel segno della giustizia, dell’uguaglianza e della pari dignità. Ci piacerebbe tanto che giovani ricercatori riprendessero quel sentiero tracciato da Giorgio Nebbia.

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