In difesa del principio di precauzione
Per preoccuparsi della colonizzazione tecno-scientifica di ogni spazio della vita quotidiana nei paesi ricchi basta valutare la fatica di docenti e allievi durante una lezione di didattica-a-distanza (didattica-digitale-integrata), oppure si può provare a perdersi nei meandri in silico dell’identità e della certificazione digitale o, ancora, si può tentare di comunicare con l’amministrazione pubblica senza l’accesso al web e senza l’uso della posta elettronica. Può creare agitazione anche un approfondimento dei legami esistenti fra nanotecnologie, crittografia e spionaggio digitale, così come inquieta scoprire che le più innovative tecniche di geo-posizionamento dell’industria bellica, i congegni radar per distinguere bersagli anche piccolissimi e i sofisticati dispositivi di puntamento laser di potenti armi da fuoco sarebbero impossibili senza gli sviluppi della meccanica quantistica.