La leggenda vuole che una figlia di Edwin Land (1909-1991), l’inventore delle pellicole polarizzatici Polaroid, gli abbia chiesto perché si dovesse aspettare tanto per vedere una fotografia dopo lo scatto. Land si dedicò allora alla fabbricazione di una macchina fotografica con una pellicola a sviluppo istantaneo che fu finalmente messa in commercio nel 1948. La pellicola era costituita da un supporto di carta coperto con vari strati di coloranti, di una emulsione sensibile e di uno sviluppatore. L’immagine veniva sviluppata all’interno della macchina fotografica e il processo di sviluppo veniva poi fermato togliendo una speciale pellicola aderente alla pellicola sensibile; l’immagine, senza negativo era disponibile in pochi minuti.La macchina fotografica Polaroid ha avuto un grande successo per molti anni; negli ultimi anni la diffusione di nuovi sistemi elettronici di fotografia ne ha ridotto il mercato al punto che nel febbraio del 2008, la Polaroid ha annunciato la cessazione della produzione delle pellicole istantanee. Nel marzo 2008, ha annunciato però il rilancio di nuove macchine fotografiche Polaroid, grazie a Zink, una nuova tecnologia di stampa. La macchina fotografica contiene una piccolissima stampante a colori che opera su una carta fotografica particolare, fatta di pigmenti cristallini che si colorano grazie a un processo termico.
Autore / Autrice
Ambientalista, politico e chimico italiano. Ha svolto attività di ricerca nell'ambito della merceologia, con particolare riferimento all'analisi del ciclo delle merci. Si è occupato di ambientalismo e risorse naturali, studiando l'energia solare e la dissalazione delle acque, temi sui quali ha pubblicato numerosi contributi scientifici. È il fondatore di Altronovecento.