Chaim Weizman era nato in Russia nel 1874; sotto gli zar solo pochissimi studenti ebrei potevano iscriversi all’Università e Weizman emigrò prima in Germania, poi in Svizzera dove si laureò in chimica, poi in Inghilterra. Qui mise a punto un processo per ottenere acetone e alcol butilico per fermentazione, mediante il Chlostridium acetobutilicum, del glucosio, ottenuto dall’amido di mais. Durante la prima guerra mondiale l’Inghilterra aveva bisogno, per la produzione dell’esplosivo cordite, di acetone che fino allora era stato importato dalla Germania. Weizman propose agli inglesi di cedere il suo brevetto in cambio di un impegno – la dichiarazione Balfour del 2 novembre 1917 – secondo cui il governo inglese “vedeva con favore la costituzione in Palestina di una ‘sede nazionale’ per il popolo ebraico”.
Emigrato in Palestina Weizman ottenne un finanziamento per la costruzione, nel 1934, di un Istituto di ricerche chimiche, fisiche e biologiche (che porta il suo nome) a Rehovot, a pochi chilometri da Tel Aviv, al fine di promuovere il progresso e la pace. La pace purtroppo in Palestina non c’è ancora ma Weizman è rimasto un protagonista mitico della chimica, della scienza e dell’impegno politico; fu anche il primo presidente dello stato di Israele dal 1949 al 1952, anno in cui morì.