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Archeologia industriale: la Snia a Torviscosa

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Torviscosa città del Novecento (L. Zuccolo)

La storia di Torviscosa comincia negli anni Trenta del secolo scorso con l’autarchia, che induce la SNIA Viscosa, all’epoca la più grande azienda italiana del settore dei tessili artificiali, a cercare il modo di produrre cellulosa a partire da materie prime nazionali. Nasce così questa città aziendale “di fondazione”, rigorosamente organizzata per categorie professionali, ma caratterizzata anche dagli stili architettonici tipici del regime e con una piazza ispirata a quelle metafisiche di De Chirico.

La SNIA si insedia in questa parte della pianura friulana alla fine del 1937 e in meno di un anno riesce a costruire e mettere in funzione la prima parte dello stabilimento industriale. Nello stesso periodo fa edificare anche le principali strutture civili e poi, fino ai primi anni Sessanta, continua ad ampliare il centro civico con nuovi edifici e abitazioni. Fino alla fine degli anni Settanta, Torviscosa rimane quasi completamente di proprietà della SNIA Viscosa. Anche il paesaggio agrario risente dell’organizzazione industriale imposta dalla SNIA: per poter coltivare la canna gentile (Arundo donax) da cui ricavare la cellulosa, l’azienda acquista infatti anche tutto il territorio circostante, per un totale di 5.300 ettari di terreno. L’esperimento autarchico non avrà successo e la canna gentile, anche se a lungo celebrata, sarà utilizzata solo in percentuale esigua e nel giro di pochi anni abbandonata in favore del legno di importazione, comunque più economico. I terreni acquistati saranno riconvertiti in colture cerealicole e frutteti.

Protagonista assoluto dell’impresa è Franco Marinotti, direttore generale, amministratore delegato e poi anche presidente della SNIA Viscosa fino al 1966, anno della sua morte. È anche presidente della SAICI, l’azienda del gruppo creata appositamente per gestire l’impresa friulana. Capitano di industria sicuramente abile, ma anche molto discusso, dotato di una personalità brillante e una vasta cultura, Marinotti tiene con molta cura i contatti con le più alte personalità del regime, decide le strategie industriali e si circonda di tecnici esperti nella produzione. Sceglie personalmente anche i professionisti e gli artisti a cui affidare l’immagine del nuovo insediamento industriale e urbano: Giuseppe De Min, l’architetto che dovrà progettare lo stabilimento e la città, e Leone Lodi, l’artista che realizzerà alcune significative opere scultoree. Invita inoltre Filippo Tommaso Marinetti nella nascente città affinché ne canti la grandezza nel Poema di Torre Viscosa e qualche anno più tardi anche un promettente regista, Michelangelo Antonioni, a cui commissiona il documentario Sette canne, un vestito.

A partire dai primi anni Settanta, la crisi industriale del settore provoca dismissioni e licenziamenti che hanno prodotto effetti negativi anche nel tessuto sociale, con una continua diminuzione del numero di residenti e un invecchiamento della popolazione. Torviscosa conserva però ancora la struttura urbanistica decisa dall’azienda e lo stabilimento industriale storico che è tutt’ora in attività, almeno per una parte. Oltre al patrimonio urbanistico, l’eredità storica e culturale lasciata dalla SNIA comprende anche una notevole parte documentaria: una collezione di oltre settemila lastre fotografiche e seimila positivi, 26 plastici di grandi dimensioni che rappresentano vari stabilimenti della SNIA in Italia e all’estero, filmati d’epoca, parte della biblioteca aziendale, disegni e progetti degli edifici industriali e delle abitazioni. A Torviscosa è stata inoltre trasferita una parte dell’archivio aziendale storico.

A livello regionale, l’immagine di Torviscosa ha sofferto per molto tempo della natura industriale e delle origini fasciste: gli stessi residenti hanno difficoltà a riconoscere il valore culturale e il potenziale turistico del paese. La nostalgia, ancora tangibile, per un passato “glorioso” contribuisce paradossalmente a stroncare la fiducia in questo potenziale. Per una ripresa culturale che avesse anche finalità turistiche, è apparso perciò fondamentale rivolgersi innanzitutto all’esterno, attirando a Torviscosa un pubblico interessato alla storia, all’archeologia industriale, all’architettura e che, per quanto limitato nei numeri, contribuisse alla formazione di una diversa percezione del paese anche tra i suoi cittadini. A partire dal 2009, il Comune di Torviscosa ha intrapreso quindi una articolata attività di promozione culturale e turistica della località, tenendo sempre presente la necessità di valorizzare il patrimonio materiale conservato e di favorire la divulgazione della emblematica storia di questo paese nel contesto italiano ed europeo del Novecento. Contemporaneamente alle attività di catalogazione e inventariazione del patrimonio documentario, sono stati organizzati incontri con storici e studiosi, esposizioni fotografiche, visite guidate, laboratori didattici e sono state instaurate collaborazioni con università e centri di ricerca e naturalmente anche con l’azienda turistica regionale e le guide turistiche. Particolarmente significativa, per le connessioni con realtà simili, è stata l’adesione ad ATRIUM, la rotta culturale europea dedicata alle località che conservano nelle architetture i segni dei regimi totalitari del Novecento.

La visione che ha guidato le attività del Comune tra il 2009 e il 2018 è stata, ed è tuttora, condivisa dal gruppo di persone che fanno oggi parte di un’associazione pro loco. La Pro Torviscosa si propone di perseguire gli stessi obiettivi e, nonostante le limitatissime risorse economiche, dalla sua costituzione, nel 2018, è stata in grado di conseguire risultati molto significativi per la promozione del territorio: alcune piccole ma significative pubblicazioni; una mostra con le prime fotografie a colori di Torviscosa scattate nel 1943 da Walter Frentz, importante fotografo tedesco; un’audioguida; una rassegna dedicata alla letteratura e al cinema industriale; la sceneggiatura e la realizzazione di visite “teatralizzate”. Significativa e confortante è stata la risposta di vari enti e organizzazioni che hanno sostenuto o scelto di collaborare: dal FAI, che nelle Giornate di Primavera 2019 ha portato a Torviscosa migliaia di persone, alla Regione Friuli Venezia Giulia alle realtà commerciali e associative locali.

Il recupero, la tutela e la valorizzazione dell’archivio storico SNIA Viscosa (M. Settimo)

Per lungo tempo le uniche informazioni disponibili sulla storia di Torviscosa sono state quelle fornite dagli articoli e dalle monografie prodotte e pubblicate dalle stesse società coinvolte nella realizzazione del progetto autarchico. La SNIA e la SAICI hanno ripetutamente raccontano la loro versione dei fatti e queste narrazioni si sono basate su documenti che in gran parte solo loro conoscevano e conservavano.

La consapevolezza che la storia di Torviscosa è anche molto altro e che ancor oggi dev’essere in gran parte riletta e riscritta è il filo conduttore che sta alla base della volontà politica e del successivo progetto culturale finalizzato al recupero e alla salvaguardia degli archivi storici di queste società.

Nel ripercorrere il lavoro che ha dato inizio a questo progetto mi è impossibile dividere il percorso politico-amministrativo (1995-2021) da quella di ricercatore storico in quanto lungo tutto questo periodo le due attività si sono sistematicamente intrecciate:

  • per fare l’amministratore pubblico in una realtà piccola, ma estremamente complessa, come Torviscosa è importante conoscere la storia politica, industriale, agricola, ambientale e urbanistica dei decenni precedenti e per ottenere queste conoscenze è necessario poter accedere ai documenti conservati negli archivi con particolare attenzione per quelli comunali;
  • la condizione necessaria per poter accedere senza restrizioni particolari agli archivi comunali è quella di essere in possesso di un formale ruolo politico-amministrativo (consigliere comunale). Va infatti ricordato che negli archivi comunali, oltre ai documenti relativi alle “normali” attività amministrative, ci sono molti altri materiali che per legge non possono essere consultati da un privato cittadino in quanto contengono riferimenti alla vita politica, religiosa, sessuale e anche alla situazione sanitaria del cittadino (Legge 675 del 31 dicembre 1996);
  • a queste due premesse va poi aggiunto il fatto, non meno importante, che a partire dal 2009, dopo il fallimento di Caffaro-SNIA, nel nuovo ruolo di assessore alla cultura ho avuto la possibilità di interloquire, rappresentando espliciti interessi pubblici, sia con il Commissario Liquidatore del gruppo SNIA sia con la Soprintendenza archivistica di Trieste.

Il lavoro è iniziato nel 1995 con una sistematica consultazione degli archivi locali (archivio storico comunale, fondi privati e libri parrocchiali). Nella mia attività politica e amministrativa sono stato sempre molto critico nei confronti della SNIA e delle aziende del suo gruppo insediate a Torviscosa. Per questo motivo, l’accesso all’archivio storico locale (gestito dall’associazione dei veterani “Primi di Torviscosa”) e anche a quello lombardo della SNIA mi è stato sempre precluso. Ho parzialmente superato questo problema recuperando e leggendo gli articoli, gli studi e le tesi di laurea di coloro che avevano avuto accesso a questi archivi.

Nel 2009 la situazione amministrativa di Torviscosa è cambiata e nel corso dello stesso anno, in qualità di assessore alla cultura, ho preparato un progetto POR-FESR finalizzato al recupero e alla valorizzazione degli archivi relativi alla storia di Torviscosa. L’anno successivo la SNIA è stata dichiarata insolvente ed è stata avviata la procedura per l’amministrazione straordinaria. Da quel momento l’archivio storico della Società, conservato in un vecchio edificio industriale situato all’interno dell’ex SNIA di Cesano Maderno, è stato utilizzato solo per i documenti necessari alle attività di dismissione degli immobili e per il recupero dei documenti relativi alla posizione previdenziale degli ex lavoratori del gruppo. Nei fatti, la gran parte dei materiali d’archivio, non essendo più necessaria alle ormai ridottissime attività aziendali, è stata lasciata lì dov’era stata ordinatamente collocata negli anni precedenti. Nel frattempo, il progetto POR-FESR è stato approvato e finanziato e nel 2012 è iniziato il lavoro di inventariazione e digitalizzazione degli archivi pubblici e privati locali: archivio storico comunale, archivio Primi di Torviscosa, raccolta di disegni e progetti dell’Azienda agricola di Torviscosa.

Nel corso del 2013, considerato che nessuno stava facendo qualcosa per salvare l’archivio SNIA, con l’autorizzazione del Commissario straordinario del gruppo Caffaro-SNIA avv. Marco Cappelletto, mi sono attivato per trasferire provvisoriamente a Torviscosa almeno i materiali archivistici relativi alla storia della SAICI. Negli anni successivi questa attività è andata avanti trasferendo a Torviscosa tutto il “cuore” dell’archivio storico SNIA. In cinque anni, tra il 2013 e il 2018, sono stati portati a Torviscosa circa 250 metri lineari di materiali archivistici; a Cesano Maderno rimangono ancora 4.000 metri di documenti e di questa imponente mole di materiale almeno 2.000 metri hanno sicuramente un importante valore storico. L’archivio storico della SNIA, pur essendo uno dei più importanti archivi d’impresa italiani del Novecento, appare lacunoso sia nei materiali documentali prodotti nella seconda metà degli anni Trenta sia in quelli legati al periodo bellico. La mancanza di questa documentazione viene ufficialmente spiegata con un bombardamento risalente all’agosto del 1943, ma la sistematica settorialità di queste lacune lascia presupporre una precisa volontà di far sparire questa documentazione. Appare altresì verosimile che quest’opera di “pulizia archivistica” sia stata eseguita già durante la Seconda Guerra Mondiale.

Di pari passo ai trasferimenti è stata avviata anche una vasta operazione di digitalizzazione dei materiali archivistici trasportati a Torviscosa.

La valorizzazione dell’imponente documentazione, cominciata nel 2014, si è sviluppata lungo diverse linee di intervento:

  • Il possesso di materiali iconografici e archivistici ha consentito all’amministrazione comunale di poter allestire, con spese ridottissime, importanti mostre che hanno richiamato al museo CID di Torviscosa migliaia di persone provenienti sia dall’Italia sia dall’estero. Gli argomenti delle esposizioni erano strettamente legati alla storia industriale, agricola, urbanistica e sociale di Torviscosa e delle altre località che nel corso del Novecento hanno ospitato impianti agricoli e industriali della SNIA Viscosa;
  • l’inserimento progressivo dei materiali digitalizzati nel sito internet creato con i fondi del progetto POR-FESR ha consentito una prima parziale fruibilità dei materiali archivistici e ha permesso anche a soggetti terzi (enti pubblici, università e singoli ricercatori) di poter avviare autonome attività sfociate poi in pubblicazioni ed esposizioni (in alcuni casi anche solo virtuali). L’utilizzo dei materiali storici si è rivelato particolarmente utile anche ad alcune aziende locali che, grazie ai documenti archivistici, hanno potuto capire e risolvere alcuni importanti problemi legati a contaminazioni del sottosuolo apparentemente inspiegabili.

In un Comune piccolo come quello di Torviscosa, per di più privo di una forte struttura amministrativa, la gestione delle attività culturali è sempre stata vissuta come un problema secondario. Gli avvicendamenti degli amministratori hanno pesantemente condizionato le attività di promozione che sono andate avanti a “singhiozzo”, con fasi caratterizzate da importanti progettualità e interventi, seguite da altre quasi prive di ogni iniziativa. Gestire e valorizzare nel lungo periodo un patrimonio archivistico di tale importanza storica richiede disponibilità, competenze, capacità e soprattutto una garanzia di continuità negli obiettivi e nelle strategie per raggiungerli. Per questo motivo, avevo visto con estremo favore la nascita di una Pro loco che per sua natura è aperta a tutti coloro che ritengono di volersi impegnare in favore di una località, senza la necessità di riconoscersi in uno specifico interesse, fascia di età o livello culturale. Nonostante i risultati raggiunti e il fatto che in quel momento fossi ancora assessore alla cultura, la proposta di coinvolgere questo gruppo di cittadini nelle attività culturali, sostenendo anche una loro specifica formazione, non ha trovato l’appoggio dall’Amministrazione. Gli altri membri della maggioranza erano dell’opinione che l’Amministrazione dovesse non solo condurre e controllare, ma anche gestire direttamente tutte le attività di valorizzazione e di promozione del territorio. Nel corso del 2018 le mie posizioni e quelle della maggioranza si sono progressivamente allontanate diventando inconciliabili. Prima di rassegnare le dimissioni da assessore alla cultura ho chiesto al Soprintendente archivistico di Trieste di effettuare un sopralluogo a Torviscosa per constatare l’importanza dei materiali archivistici trasportati dalla Lombardia. Il sopralluogo dei funzionari è stato effettuato il 29 novembre 2018 e l’8 gennaio successivo la Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia ha dato inizio alla procedura amministrativa (D. Lgs. 42/2004) per porre sotto la tutela giuridica dello Stato la parte dell’archivio Storico della SNIA Viscosa conservato a Torviscosa.

Il 16 febbraio 2019 ho rassegnato le dimissioni da assessore. A partire da quella data, come temevo, in mancanza di una struttura almeno un minimo consapevole e organizzata, l’attività di digitalizzazione, di tutela e di valorizzazione dei materiali archivistici conservati a Torviscosa è stata di fatto sospesa.

L’amministrazione comunale attualmente in carica, eletta a seguito della consultazione dell’ottobre 2021, ma confermata solo nel luglio 2022 da una sentenza del Consiglio di Stato dopo un ricorso elettorale, sembra dimostrare una sostanziale apertura e disponibilità a coinvolgere i cittadini, me compreso, che negli anni passati hanno dimostrato interesse e competenze e questo nonostante le prevedibili divergenze ideologiche e politiche. Confido, perciò, in una ripresa delle attività nei prossimi mesi.

Riferimenti essenziali per la storia di Torviscosa

  • Torviscosa la città della cellulosa, Milano, Ufficio propaganda della Snia Viscosa, 1941.
  • Flavio Fabbroni, Pierluigi Zamò, La SAICI di Torviscosa (1937-1948). Capitale, Fascismo e movimento operaio, «Storia contemporanea in Friuli», anno III (1973), n. 4, pp. 40-42.
  • Marco Puppini, La terra e la fabbrica. Movimento operaio e contadino e capitalismo industriale alla SAICI di Torviscosa 1937 – 1957, Udine, Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1992.
  • Mareno Settimo, Torviscosa 1940. Progetti e realizzazioni, speranze e fallimenti, truffe e soprusi nel nome dell’autarchia, Torviscosa, Gruppo consiliare Mareno Settimo, 2020.
  • Catalogo online dei materiali archivistici e fotografici: http://cid.comune.torviscosa.ud.it/catalogo/

Riferimenti utili per la visita di Torviscosa:

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