Ambiente Tecnica Società. Rivista digitale fondata da Giorgio Nebbia

Clorofluorocarburi

image_pdfScaricaimage_printStampa

C’è stata, negli anni scorsi, una lunga lotta per l’eliminazione dagli spray dei gas propellenti a base di clorofluorocarburi, o CFC. Questi gas furono inventati negli anni 30 del Novecento dall’americano Thomas Midgley, lo stesso che aveva scoperto le proprietà antidetonanti del piombo tetraetile.  I clorofluorocarburi sono sostanze derivate dagli idrocarburi, nei quali al posto degli atomi di idrogeno ci sono degli atomi di cloro e di fluoro.

Tutti i CFC sono composti volatili, non infiammabili, adatti come propellenti negli spray (vernici, cosmetici, eccetera), e alcuni molto adatti come fluidi frigoriferi. Il frigorifero funziona con una pompa che comprime il fluido frigorifero e lo trasforma dallo stato gassoso a quello liquido, liberando calore; il fluido viene poi portato, allo stato liquido, nella serpentina che circonda lo spazio da raffreddare; qui evapora, portando via calore e, appunto, raffreddando lo spazio in cui si conservano gli alimenti.

Ma i CFC hanno trovato anche impiego come gas per far gonfiare il polistirolo (polistirolo espanso), usato come isolante  termico per esempio nelle cassette per trasportare  il pesce,  i  latticini,  i gelati, o per  produrre le  resine poliuretaniche  espanse, usate per imbottitute e  cuscini,  e così  via.  Alcuni CFC sono usati anche  negli  estintori  di incendi.  Per  farla  breve siamo stati circondati e siamo circondati da merci che contengono CFC.

Una ventina di anni fa alcuni scienziati (oggi premi Nobel) hanno scoperto la lenta continua distruzione dello strato di ozono, che si trova nello stratosfera, a circa 20-30  chilometri di altezza, e che impedisce che la superficie della Terra sia raggiunta dalla radiazione solare ultravioletta  biologicamente attiva,  UVB, dannosa, per esempio, alla  pelle. Fu anche  riconosciuto  che  i clorofluorocarburi,  per i loro caratteri fisici, si disperdono nell’atmosfera, poi nella più alta stratosfera, e reagiscono con l’ozono scomponendolo.

Una grande mobilitazione di consumatori e ambientalisti portò ad una legge che impone la  totale eliminazione dei clorofluorocarburi dalla circolazione.

Effettivamente la  produzione mondiale di CFC  è  lentamente diminuita da un milione a 500.000 tonnellate all’anno. Purtroppo  il danno allo strato di ozono continuerà per  decenni perché  ci sono ancora “in servizio”, in Italia, nei frigoriferi, nelle resine  espanse, eccetera, circa 10 milioni di tonnellate  di CFC che si liberano nell’ambiente a mano a mano  che  questi oggetti  vanno fuori uso. È un esempio delle code  velenose degli errori tecnologici e merceologici: ci serva da esempio.

Ancora peggio; molti paesi continuano, e continueranno ancora per molto tempo, a usare CFC.

image_pdfScaricaimage_printStampa
Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articolo Precedente

Cemento

Articolo Successivo

Cromo

Articoli Collegati
Total
0
Share