Ambiente Tecnica Società. Rivista digitale fondata da Giorgio Nebbia

Le cronache disubbidienti di Michele Boato

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Ricevo e leggo volentieri da anni “Tera e aqua”, la rivista dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer diretta da Michele Boato, un agile mensile di movimento che tiene alta la tensione sulle tante battaglie ambientaliste del Nord-Est. Sono di conseguenza via via informato dell’uscita dei “Libri di Gaia”, collana di testi inaugurata alla metà degli anni Ottanta ricca soprattutto di interessanti manuali e di ricostruzioni storiche e memorialistiche.

Affetto da deformazione professionale, non ho potuto che prendere a scatola chiusa tre volumi autobiografici dell’ambientalista veneziano classe 1947 intitolati rispettivamente La lotta continua. Da Giustizia e libertà ai Cristiani di base dal ‘68 veneziano alle barricate di Marghera ’70 (2019, 192 pagine), Arcipelago verde. Dal ‘68 all’ecologia … il passo è breve (2020, 233 pagine) ed Ecologia politica, un’utopia per l’Italia? Dalle piazze effervescenti ai grigi palazzi la veloce parabola dei verdi italiani (2022, 286 pagine), acquistabili on line a 10 euro ciascuno presso l’Ecoistituto Alex Langer.

Oppresso, come tante e tanti, da mille impegni ho impiegato molto tempo prima di prendere in mano i tre volumi ma l’esperienza si è rivelata sorprendente e straniante.

Non mi sono infatti trovato di fronte a un’autobiografia convenzionale, più o meno pensosa o accattivante, ma a un tumultuoso – e non disordinato – affollarsi e rincorrersi di vicende personali, di battaglie politiche, di progetti, di incontri e di vertenze lungo mezzo secolo, dalla seconda metà degli anni Cinquanta al 2000 circa. Più che un’autobiografia, insomma, una sorta di moderna versione delle cronache medievali in cui tutti gli eventi venivano accuratamente annotati con sovrabbondanza di particolari. Basti pensare che il primo volume è suddiviso in 66 capitoletti tematici che costituiscono ciascuno una minuscola monografia, il secondo in 89 e il terzo in 81.

Qual’è l’importanza di un libro così particolare, frutto oltretutto di una soggettività decisamente esuberante, poco incline al compromesso e alle mediazioni non solo in politica – come il racconto mostra bene – ma anche nel giudizio?

Direi anzitutto che i tre libri hanno il merito di ricostruire in modo eccezionalmente vivace – minuzioso e appassionato – una lunga parabola temporale che va dagli anni del miracolo economico al definitivo esaurimento della Prima repubblica passando per la grande stagione dei movimenti: anni intensi e di grandi mutamenti materiali, sociali e culturali.

Boato è estremamente preciso e dettagliato sulle sue vicende personali ma tenendole sempre inestricabilmente agganciate a quelle collettive e nazionali all’interno di un percorso politico che passa senza soluzione di continuità e con una sostanziale coerenza di fondo da una radice familiare resistenziale, giellina e cattolica all’esperienza del Sessantotto, alle lotte operaie di Marghera, a Lotta continua e in seguito a una militanza ambientalista abbracciata in tutte le sue varie sfaccettature tematiche, dentro le istituzioni locali, regionali e nazionali ma soprattutto all’interno di una miriade di iniziative di base. Una parabola eccezionalmente ricca e variegata ma in cui rimangono costanti l’insofferenza per il compromesso al ribasso, la vocazione all’insubordinazione davanti all’ingiustizia e una costante ricerca di concretezza, di risultati effettivi, tutti elementi che – come si vede bene dal racconto – hanno messo Boato in contrapposizione non solo con gli avversari ma spesso anche con i compagni e le compagne di strada.

Un altro elemento di interesse è che descrizione di questa parabola si rivela assai utile per comprendere le trasformazioni dei movimenti e delle culture di sinistra nel periodo decisivo tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta e in particolare il passaggio dall’egemonia marxista alla dominanza di istanze post-materialiste come quelle incarnate dall’ambientalismo.

Leggendo questo censimento pignolo e strabordante di eventi, persone e avventure collettive – che si appoggia evidentemente su una robusta memoria e su un archivio personale integro e ricco – ho pensato spesso ai tanti ragazzi e alle tante ragazze piene di curiosità e di entusiasmo incontrate alla kermesse della Società italiana di storia ambientale di Catania dell’ottobre scorso. Giovani ricercatori e ricercatrici attraversate da una forte tensione tanto scientifica quanto politica, ma che hanno inevitabilmente difficoltà a calarsi nel clima culturale e psicologico e soprattutto nella selva di percorsi che ha contraddistinto gli straordinari anni che vanno dal ‘68 all’affermazione della destra berlusconiana. Ho pensato che ciascuno e ciascuna di loro, qualsiasi fosse poi l’oggetto delle loro ricerche e dei loro interessi, avrebbero assolutamente dovuto tenere sottomano queste cronache disubbidienti, così anomale, così strabordanti ma anche così utili a entrare nel vivo della storia, a capire ma anche a orientarsi ed eventualmente a intraprendere ulteriori percorsi di ricerca. Ed è anche per questo che ho ritenuto opportuno riportare in calce gli indici dei tre volumi.

Dovrei soffermarmi sul contenuto del libro, illustrare e commentare le varie fasi, dare un giudizio sul punto di vista adottato da Boato e sull’efficacia dell’opera, ma non lo faccio: è difficile ma anche un po’ inutile commentare e giudicare una cronaca di questo tipo. Insisto, però: questi sono libri che vanno acquistati, letti – anche con interesse, soprattutto per certe fasi – ma soprattutto tenuti sottomano, come si tiene un dizionario o un’enciclopedia. E usati: per conoscere, per far andare avanti le conoscenze, per condividerle.

Non pago, Boato avvisa comunque che non è finita qui e che l’opera sarà completata da un quarto volume, sui tempi difficili ma non rassegnati dell’ultimo quarto di secolo.

La lotta continua

Introduzione – Il primo di quattro volumi di storia

Parte Prima – Le radici. Giustizia e Libertà, Cristiani di base

  1. Mercerie dell’orologio, a due passi da S. Marco
  2. Contro i nazifascisti, con Giustizia e Libertà
  3. Giù dai monti dell’Alpago
  4. Il bandito Boato
  5. Si gira Venezia, dalla Giudecca alla Toletta
  6. San Travaso. Una strana Azione Cattolica
  7. Un Oscar Wilde veneziano
  8. Liceo Benedetti. Professori maestri di vita
  9. La strage del Vajont
  10. Tra Margherita Hack, Mounier e Maritain
  11. Anni di Conservatorio… ma per le “Sirenate” anti-caccia
  12. Le armonie del Coro Fanis
  13. Tera e Aqua: nuoto alle Zattere e corsa a Sant’Elena

Parte Seconda – Il lungo ‘68 veneziano

  1. L’Aqua Granda del 4 novembre 1966 invade Venezia
  2. Montanelli e il Fronte difendere Venezia e la laguna
  3. li dissenso cattolico contro la guerra in Vietnam e non solo
  4. La polizia sgombra Architettura dopo 63 giorni d’occupazione
  5. Intanto Ca’ Foscari, triste esamificio-lager, dorme
  6. La prima sfida al boss di Economia, il prof. Volpato
  7.   Dicembre 1967. Inizia il lungo ‘68 veneziano
  8. Martedì 12 dicembre. La scintilla nell’aula di Matematica
  9. Si vota all’unanimità la prima occupazione di Ca’ Foscari
  10. Mercoledì 13. L’occupazione continua
  11. Giovedì 14. Si dorme al gelo
  12. Venerdì 15. li Rettore scende in assemblea
  13. Sabato 16. L’occupazione viene “sospesa” …
  14. Gennaio 1968. Prime delusioni e, a febbraio, la guerriglia
  15.   Marzo ‘68. Una lunga, fruttuosa occupazione di Ca’ Foscari
  16. Una decina di ControCorsi. Finalmente fiorisce la cultura
  17. Un’assemblea oceanica conferma l’occupazione
  18. L’occupazione creativa si conclude con un corteo
  19. Conquistiamo i Do Farai e la Coop libraria, ma non Lingue…
  20. Dalla Consulta di Economia nascono due corsi di laurea
  21. “Mi vergogno di essere”. Manifesto dell’anti-autoritarismo
  22. Primi incontri degli studenti con operai e popolazione
  23. L’Accademia di Belle Arti occupata per 110 giorni
  24. Nono e Vedova guidano la contestazione della Biennale
  25. Estate ‘68. La rete del Movimento studentesco si allarga
  26. Convegno nazionale studentesco. Politiche e sputi a Pasolini
  27. Gregoretti, Zavattini… i registi contro la Mostra del Cinema
  28. Doposcuola occupato alla Giudecca e Presepe del bue Mao
  29. Ancora lotte e denunce. Salviamo Franca Trentin Baratto
  30. 1968-70. Il grande movimento degli studenti medi
  31. La lunga marcia degli studenti medi alla Chatillon
  32. 1970. Nuove lotte a Ca’ Foscari e un diluvio di denunce

Parte Terza – Dal ‘68 del Petrolchimico alle barricate di Marghera ‘70

  • Giugno ‘68. Studenti con gli operai davanti al Petrolchimico
  • Luglio ‘68. Due assemblee danno scacco ai “pompieri”
  • 1 agosto 1968. Occupiamo i binari della stazione di Mestre
  • Chatillon di Marghera. Prima la salute, poi il salario
  • Chatillon 1969-70. Un biennio di lotte e serrate padronali
  • 12mila “negri” delle imprese d’appalto di Marghera
  • La calda estate 1970 degli operai delle imprese
  • Lunedì 3 agosto. Iniziano le Tre giornate di Marghera
  • Martedì 4 agosto. La polizia spara e deve fuggire da Marghera
  • Mercoledì 5 agosto. “Senza traffico e gas si sta meglio”
  • Giovedì 6. Si accetta l’accordo come una vittoria politica
  • Bugie dei giornali: “Marghera in mano agli estremisti cinesi”
  • Chiesa di Mestre e card. Luciani “scomunicano” Lotta Continua
  • La vendetta: 21 giorni di carcere a Santa Maria Maggiore
  • Marghera: sciopero della fame di 2 operai e 2 studenti
  • 5 giorni di sciopero della fame in carcere. Sfiorata la rivolta
  • I dannati della terra si raccontano
  • Una sentenza storica assolve le tre giornate di Marghera
  • Antifascismo in Campo Manin. Tizzani tenta la vendetta bis
  • Vittoria contro gli omicidi bianchi alla centrale di Fusina
  • Marghera Operaia, un prezioso settimanale presto stroncato

Arcipelago verde

Parte prima – antimilitarismo. tra proletari in divisa e nonviolenza

  1. Un mare di reclute a Casale Monferrato
  2. Una caserma infernale a Mantova
  3. Ospedale militare di Udine. Denunciamo l’ennesimo assassinio
  4. Il generale mi manda a morire a casa…
  5. Invece nozze in assemblea e tesi su Marghera
  6. Il colonnello del Distretto di Treviso blocca la vendetta
  7. Ospedale militare di Padova. La beffa dei Proletari in divisa
  8. Dilagano in tutta Italia le iniziative dei Proletari in divisa
  9. Una legge sull’Obiezione di coscienza che non arriva mai
  10. Marce antimilitariste radicali, LOC, iniziative nonviolente
  11. Varie forme di antimilitarismo
  12. Una sofferta scoperta della nonviolenza

Parte seconda – puglia rossa. al sud é una lotta continua

  1. Brindisi, nel profondo Sud
  2. Nel solco di Giustizia e Libertà. Una voce libera contro la mafias
  3. A Sud la Lotta Continua
  4. La Montedison detta legge a Brindisi
  5. Una polizia dalla denuncia facile
  6. Arriva il fosgene anche al Petrolchimico di Brindisi
  7. La sveglia ad operai e popolazione. E il potere reagisce
  8. Gli operai non si fanno imbrogliare. Licenziano i sindacalisti
  9. Cristiani per il Socialismo. Don Marco Bisceglia e il divorzio
  10. Piccole riviste crescono. Brindisi Notizie e Puglia Rossa
  11. Campagna MSI fuorilegge. Arrestati i fascisti sequestratori
  12. I David di LC sbaragliano il gigante Caiati, DC-Mafias
  13. I capetti del PdUP ci buttano fuori dalle liste di OP
  14. Enzo Del Re. Lavorare con lentezza
  15. Il Pretore Maritati recupera i veleni della nave Cavtat
  16. Molfetta. Antonio Gadaleta dal Partito d’Azione a Lotta Continua
  17. Bari. Il portentoso Movimento Studenti Fuori Sede
  18. A Bari c’è un padre dell’ecologismo italiano: Giorgio Nebbia
  19. Le Comunità Cristiane di base di Conversano e Fesca
  20. Lotta Continua si scioglie di fatto, così com’era nata

Parte terza – smog e dintorni. gli anni 70 lontani dal terrorismo

  • Venezia contro il moto ondoso. La Vogalonga
  • Centro Alter. Laboratorio dell’alternativa
  • L’istituto Massari. Una gloriosa Sperimentazione
  • Ancora fughe di gas. Medicina Democratica smuove Mestre
  • Nasce il Comitato contro le lavorazioni nocive
  • …ma arriva la tempesta del “7 aprile”
  • Una nube nera invade Mestre. Denunciamo i responsabili
  • Ancora uno sciopero studentesco contro l’inquinamento
  • Muoiono tre operai nel reparto dell’Acido Fosforico Montedison
  • Processo alla MoRtedison. Via Fosgene, CVM, Mercurio, CO2
  • Il metano, una prima alternativa alla camera a gas
  • Smog e dintorni. Rivista nazionale e associazione veneta
  • Dissenso cattolico contro la chiesa del miliardo
  • Il card. Luciani cancella la Fuci e ignora i Preti operai
  • Cristiani per il Socialismo. Controcorrente
  • Arrivano anche a Mestre le Brigate, rosse di sangue

Parte Quarta – laura conti alla prima universita verde

  • Acque poco chiare. Il Laboratorio Popolare di Cittadella
  • Radio libere, ma libere veramente
  • Un clamoroso inquinamento da cromo. Tezze sul Brenta
  • La peste della concia e la lotta al “tubo” del Garzone
  • 60mila firme per un Referendum sulle cave. Cambia la legge
  • Volontariato ambientale. Amissi del Piovego di Padova
  • Le mamme conquistano i Parchi urbani
  • Epopea della prima Università Verde d’Italia
  • Laura Conti. La grande madre dell’ecologismo italiano
  • Nasce il Movimento dei Consumatori
  • Truffa Rizzali: la dea Giustizia è proprio bendata?
  • Con le “bicifestazioni” pedonalizziamo la Piazza di Mestre
  • Conserva la carta, puoi salvare un albero
  • Natura Viva. La riscoperta della Laguna
  • Lyde e Roberto, nonostante tutto, due forze della natura

Parte Quinta – CONTRO LA CHIMICA E L’ATOMO DI MORTE

  • Pioggia di diossina su Seveso. Nasce Medicina Democratica
  • Manfredonia. Dal Petrolchimico 32 tonnellate d’arsenico
  • Tutta la città insorge: “Via l’Anic da Manfredonia”
  • Scoppia anche il cracking del Petrolchimico di Brindisi
  • Chimica in versi
  • Altri inferni chimici. L’Acna della Val Bormida
  • Pretori d’assalto
  • “Salviamo l’Adriatico” strangolato dal fosforo
  • Manifatture Tabacchi radioattive
  • Bologna 1977. Nasce il movimento antinucleare
  • Da Montalto a tutta Italia. Stop centrali nucleari
  • Avetrana e tante altre città insorgono contro l’atomo
  • L’immensa Marcia da Vicenza alla base nucleare Usa di Longare
  • Dalla Perugia-Assisi alla chiusura della base di Comiso

Parte Sesta – PICCOLE ISOLE DELL’ARCIPELAGO VERDE CRESCONO

  • Nasce la rete “Arcipelago Verde”
  • Riviste ecologiche e dintorni
  • Dilagano le Università Verdi
  • Lunga vita al Forum Risorse e Rifiuti
  • Le Tecnologie Appropriate di Gianfranco Zavalloni
  • Il popolo dei ciclisti trasforma le città
  • Tremate, tremate, le streghe son tornate
  • Italia Nostra. Antonio Cederna contro il sacco urbanistico
  • Arrivano i Contadini Biologici
  • WWF. Anna Giordano con i falchi sullo Stretto
  • Aree protette. Fulco Pratesi e Franco Tassi
  • Le liste della Nuova sinistra ecologista

Ecologia politica. Un’utopia per l’Italia?

Introduzione. L’Ecologia politica è un’utopia?

Prima parte- PRIME LISTE VERDI NEI COMUNI E NELLE REGIONI

  1. Piccole liste ecologiste negli anni 1978-1983
  2. Dall’Arcipelago Verde fioriscono mille Liste
  3. L’oggetto misterioso si presenta: la prima Tribuna politica in TV
  4. L’onda verde sulla stampa
  5. Spuntano dodici Liste Verdi in undici Regioni
  6. Arrivano i Verdi in oltre cento Comuni e Province
  7. Nel Comune di Venezia. Le idee verdi diventano fatti
  8. Verdi al governo a Trento, Treviso e Palermo
  9. Due strani assessori Verdi a Milano
  10. Un “sedicente consigliere” in Regione Veneto
  11. Autonomismo, primi interventi nella lingua madre
  12. Tam Tam Verde, un piccolo/grande megafono lungo 15 anni
  13. Il Telefono Verde squilla a Trento, Venezia, Roma e in Puglia
  14. Tera e Aqua. Una fenice anfibia che muore e risorge
  15. Un diluvio di cortei e firme contro il nucleare
  16. Proposte di legge e interpellanze a raffica
  17. Un Boato in Val Salatis
  18. Blocchiamo la nave dei fanghi MoRtedison
  19. Sirenate anticaccia
  20. L’Arcipelago Verde inizia a trasformarsi in partitino
  21. Mao, un nonviolento nelle istituzioni
  22. Elezioni politiche 1987. Deputati Verdi alla Greenpeace

Seconda parte – 1987. IN PARLAMENTO CON I PRIMI VERDI

  • Il giorno prima, a Caorso contro il nucleare…
  • … e al Parlamento in bicicletta
  • Non è facile per un ecologista agire nelle istituzioni
  • Contro l’invasione della plastica. La prima tassa ecologica
  • Che fare di 2,5 miliardi di lire del finanziamento pubblico?
  • Due deputati invitano i soldati a disertare la guerra del Golfo
  • Col Referendum diciamo la parola fine al nucleare
  • Contro l’eutrofizzazione del mare. Via il fosforo dai detersivi
  • Primo allarme sulle trivelle Eni in Alto Adriatico
  • Iniziano le marce in difesa della Foresta del Cansiglio
  • Come pestano i sindacalisti all’Enel di Brindisi…
  • … più di quelli della Farmoplant
  • In Friuli e nel Bresciano contro l’uccellagione
  • Stop agli spot. Non si può interrompere un’emozione
  • Un giorno libero, senza tv
  • Gran Giurì sul ministro De Rose, che accuso di traffico d’armi
  • Con Tito, Giorgio e Anna fondiamo Federconsumatori
  • Sul Monte Ciaurlec. Bersagli umani dei militari
  • Sorella acqua, avvelenata dalla concia e a Rovereto
  • Finalmente la legge sui Parchi nazionali
  • Allarme neve artificiale e difesa della pizza verace
  • Rotazione. Una lettera di dimissioni un po’ anarchica
  • Nasce l’unico gruppo parlamentare a maggioranza femminile

Terza parte – 1989-90 IL BOOM VERDE

  • Ritorno a scuola. Fuori dalle “cordate” dei Verdi
  • Alex in Europa. Campagna Nord-Sud, Sviluppo basta, Rio ‘92
  • Opposizione alle guerre in ex Jugoslavia ed Iraq
  • In Piemonte venti parchi regionali, in Veneto due
  • Il popolo veneziano affonda l’affare “Expo 2000”
  • 1990. I Verdi dilagano nei Comuni e nelle Regioni
  • Le denunce dei Verdi scoperchiano la tangentopoli veneta
  • Arriva Rosy Bindi. Giunta bianco-verde con un pizzico di Psi

Quarta parte – INCREDIBILE 1992. I VERDI AL GOVERNO DEL NORD

  • Quattro assessorati che scottano
  • Niente auto blu, sciopero degli autisti
  • La penna d’oro del cavatore. Appalti e collaudi sospetti
  • Il nostro progetto RAV impedisce lo sfascio TAV del Veneto
  • Miracolo. Con la differenziata spinta finisce la crisi dei rifiuti
  • Agguato della Dc al presidente “amico dei Verdi”
  • Nuova Giunta, col diavolo Pds
  • Fermiamo la più grande frana d’Europa
  • Decollano i parchi del Sile e delle Dolomiti. Guerra sul Delta
  • L’oasi di Valle Vecchia di Caorle e il Bosco di Mestre
  • Notti bianche in Consiglio contro la caccia
  • In due anni si possono dimezzare le cave
  • Fiorisce la fitodepurazione
  • Una legge rivoluzionaria contro l’elettrosmog
  • Verso un Piano per ridurre e riciclare i rifiuti industriali
  • Inceneritori a Verona e Marghera, Luna Park e Jolly Rosso
  • Dopo 18 mesi, in Veneto, le cose tornano in ordine
  • Suicidio. La Dc non vuole candidare Tina Anselmi alla Regione Sintesi fotografica

Quinta parte – VERSO IL 2000. LOTTE E PROGETTI NONOSTANTE IL DECLINO DEI VERDI

  • Nascono l’Ecoistituto del Veneto Alex Langer e la rivista Gaia
  • Mose. P&B affondano le alternative che costano troppo poco
  • In Regione tutti contro le trivelle Agip in Alto Adriatico…
  • …ma mi trascinano, illegalmente, in tribunale
  • Forum V!?rde Risorse e Rifiuti e Campagna Meno Rifiuti
  • Fiere della Città possibile e delle Utopie Concrete di Alex
  • Troppi soldi! Autoriduzione dell’indennità regionale
  • Rinascono i boschi di pianura
  • Resa di Federconsumatori alla Cgil. Nasce Fondazione ICU
  • Poveri Verdi!
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