Ambiente Tecnica Società. Rivista digitale fondata da Giorgio Nebbia

Danilo Selvaggi, “Rachel dei pettirossi”. Rachel Carson raccontata finalmente in italiano

image_pdfScaricaimage_printStampa

Nella narrazione dominante sulle origini dell’ambientalismo moderno la pubblicazione nel 1962 di Silent Spring[1] di Rachel Carson viene considerato un punto di svolta decisivo. La biologa statunitense si era già costruita nel corso degli anni Cinquanta una solida reputazione di divulgatrice scientifica grazie al bel libro del 1952 The Sea around Us[2], pubblicato da Oxford University Press e divenuto l’anno seguente un documentario vincitore del premio Oscar, ma Silent Spring ebbe un impatto infinitamente maggiore perché illustrava per la prima volta al grande pubblico gli effetti devastanti sugli equilibri ecologici dell’uso dei pesticidi, mettendo sotto accusa l’industria chimica e i suoi alleati nel mondo politico e in quello agricolo. La risonanza dell’opera fu enorme, anche grazie agli attacchi portati all’autrice dalle lobbies chimiche e all’attenzione che il presidente Kennedy e il Congresso dovettero riservare al tema. Silent Spring fu pubblicato quando l’attenzione per le questioni ambientali era in crescita da qualche anno ma non esisteva un movimento ampio che andasse oltre l’antico e glorioso conservazionismo nato a fine Ottocento; il suo successo diede invece un contributo fondamentale alla presa di coscienza collettiva sulla problematica ambientale che sarebbe poi sfociata nel grande movimento globale maturato attorno al 1970.

Rachel Carson morì un anno e mezzo dopo l’uscita del libro, ma dopo essere riuscita più volte a illustrarne le tesi al grande pubblico, diventando così un’icona duratura per la cultura statunitense e soprattutto per i movimenti ambientalisti di tutto il mondo. Quando nel 2009 è stato creato in Europa un grande centro di ricerca internazionale per la storia ambientale il primo nome cui si è pensato è stato il suo[3].

Nei paesi di lingua anglosassone la letteratura su di lei è molto ampia: biografie, analisi dei suoi testi, ricognizione del suo impatto sul dibattito pubblico statunitense, bilanci sulla sua eredità. Opere a volte di divulgazione, altre volte di approfondimento, focalizzate su aspetti specifici. Per quanto Silent Spring sia stato tradotto e pubblicato in Italia da Feltrinelli al momento del suo apparire[4], circostanza inusuale per l’epoca, e sia rimasto ininterrottamente in catalogo per sessant’anni fino ad oggi, nessuna delle tante opere dedicate all’autrice è stata mai tradotta, lasciando un poco nell’ombra per il pubblico italiano una figura così importante.

Riempie questa lacuna Rachel dei pettirossi[5], svelta ma robusta biografia scritta da Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu-Birdlife Italia da sempre attento agli aspetti culturali dell’ambientalismo. Selvaggi offre in relativamente poche pagine un ritratto preciso e ben documentato della parabola esistenziale di Carson senza ricalcare in modo meccanico la letteratura anglosassone. È interessante ad esempio come l’opera sottolinei costantemente la centralità degli uccelli nella vicenda di Primavera silenziosa e come si concluda con un capitolo (“Primavera oggi”) in cui Selvaggi tira un bilancio di tutti i campi in cui il libro ha lasciato un’eredità duratura: l’ecologia e l’ambientalismo, anzitutto, ma anche la cittadinanza attiva, la scienza attiva, la questione femminile, la conservazione degli uccelli, l’etica della responsabilità, la contemplazione della natura.

Rachel dei pettirossi è insomma da un lato un’eccellente introduzione alla vita e ai tempi di Rachel Carson, ben articolata e documentata ma scritta in modo piano e chiaro, da un altro lato il bilancio impegnato di un ambientalista che sente la responsabilità di riattualizzare costantemente la lezione di Carson, di applicarla e di farla conoscere a un pubblico quanto più vasto possibile. Nel maggio 2023 l’opera si è aggiudicata il premio letterario Green Book, sezione Saggistica.


[1] Rachel Carson, Silent Spring, Boston, Houghton Mifflin, 1962.

[2] Rachel Carson, The Sea around Us, New York, Oxford University Press, 1950 (traduzione italiana Il mare intorno a noi, Torino, Einaudi, 1973.

[3] Il Rachel Carson Center for Environment and Society ha sede a Monaco di Baviera, è promosso dalla Munich’s Ludwig-Maximilians-Universität e dal Deutsches Museum ed è finanziato dal ministero tedesco dell’educazione e della ricerca.

[4] Rachel Carson, Primavera silenziosa, Milano, Feltrinelli, 1963.

[5] Danilo Selvaggi, Rachel dei pettirossi. Primavera silenziosa, Rachel Carson e un nuovo inizi per la cultura ecologica, Roma, Pandion, 2022, pp. 137, € 15.

image_pdfScaricaimage_printStampa
Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articolo Precedente

Le cronache disubbidienti di Michele Boato

Articolo Successivo

Introduzione a Luigi Piccioni, "Parchi naturali. Storia delle aree protette in Italia", Il Mulino, Bologna 2023

Articoli Collegati
Total
0
Share