Ambiente Tecnica Società. Rivista digitale fondata da Giorgio Nebbia
Aldo Sacchetti

Su Aldo Sacchetti (1925- 2020)

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Nel maggio del 1973 Aldo Sacchetti tenne un corso, di Medicina Preventiva per medici condotti a Bologna, in quattro date, su “I problemi della lotta contro gli inquinamenti dell’ambiente di vita”; è il primo suo testo in ordine cronologico che abbiamo. Dopo una breve introduzione “sul fenomeno dell’inquinamento, tra i più gravi e intricati che l’umanità si sia trovata davanti”, si trovano queste affermazioni:

L’inquinamento delle acque, che coinvolge ormai tutte le nostre risorse idriche di superficie e intacca già talune di quelle profonde, è legato solo in parte allo sviluppo demografico e all’aumento dell’urbanizzazione, con le conseguenti necessità di smaltimento dei prodotti del catabolismo umano. Per la maggior parte esso è invece da attribuire, come è noto, al continuo incremento dei rifiuti delle attività industriali che, insieme ai prodotti chimici usati in agricoltura e a quelli di uso domestico – come i detergenti sintetici – non soltanto contribuiscono direttamente e in misura massiccia all’inquinamento ma spesso ostacolano i processi naturali di depurazione dei liquami cloacali. Non è il caso di rammentare a colleghi i pericoli infettivi e tossici conseguenti: particolarmente preoccupanti i secondi, sia per la loro crescente dimensione, sia perché meno agevolmente controllabili causa l’estrema varietà dei composti chimici responsabili e la difficoltà degli accertamenti etiopatogenici. Infatti i danni alla salute per contaminazione di approvvigionamenti idrici superficiali o profondi sono nella maggior parte dei casi a lungo termine, con manifestazioni subdole e di dubbia interpretazione diagnostica.

E ancora si legge:

L’inquinamento idrico di derivazione agricola e industriale si ripercuote sovente assai lontano, specie per quanto concerne metalli e composti tossici scarsamente degradabili, per i quali all’azione diluente dello spazio si contrappone un lento ma inesorabile accumulo nel tempo, spesso aggravato dalla concentrazione biologica nella catena alimentare. Ricerche eseguite nell’ultimo quinquennio hanno messo in evidenza nei grassi id sardine pescate nell’alto Adriatico, in corrispondenza dei più bassi livelli stagionali di lipidi totali, concentrazioni di DDT e dei suoi derivati fino a 17,50 p.p.m e di PCB fino a 33,50 p.p.m. Al medesimo test biologico i residui di bifenilpoliclorurati (tipico indice di contaminazione industriale) sono pertanto apparsi più elevati di quelli del DDT e dei suoi metaboliti, provenienti dall’inquinamento agricolo e urbano, denunciando una contaminazione dell’Adriatico persino superiore a quella già rilevata da diversi ricercatori nel Mar Baltico. Ciò non può stupire, ove si consideri il contributo inquinante che al mare proviene dalle zone fortemente antropizzate e industrializzate del retroterra padano. A tale situazione sconcertante fa riscontro l’estrema carenza della nostra legislazione, per la quale l’acqua è soltanto un veicolo, una «res nullius», non una «res omnium», un bene pubblico da tutelare in quanto indispensabile alla vita e alla maggior parte delle attività umane. Sarebbe vano cercare nelle nostre leggi qualsiasi riferimento qualitativo ufficiale circa l’idoneità di uno scarico inquinante, mentre la polverizzazione delle competenze tra una molteplicità di organi diversi, ignorantisi reciprocamente nel perseguimento dei loro fini particolari, sembra studiata apposta per mal celati scopi permissivi.

Stupiscono già l’autorevolezza e la precisione, anticipatrici di una nuova scienza, e sorprendente è il riferimento alla vicenda della Caffaro bresciana, all’inquinamento pluridecennale di un intero territorio, e la sua specifica individuazione causale. Sacchetti aveva il ruolo di medico vice provinciale di Bologna e l’anno seguente, interessato alla nuova stagione delle Regioni, come governo innovativo del territorio, accetterà la nomina a responsabile e coordinatore del Servizio di Igiene Pubblica della Regione Emilia Romagna. Nel 1974 avrà un ruolo importante nello Studio globale sui fattori di generazione dell’inquinamento nel proprio territorio della Regione Emilia Romagna, ricerca tra le prime in Europa anche per la vastità del territorio preso in considerazione.

La sua importanza non è data solo dall’evidente ruolo di precursore dell’ecologismo. E’ arrivato il tempo di comprendere l’evoluzione e i capisaldi del suo lavoro, l’eccezionale valore della sua sintesi di pensiero scientifico e metafisico.

I cardini della sua opera sono:

La critica alla scienza moderna e al suo paradigma materialistico

Il metodo galileiano, utile a esplorare quanto è riducibile entro il paradigma della fisica classica e a dominare le macchine (create, informate dall’uomo e quindi da esso modificabili e controllabili), è stato incautamente applicato alla comprensione e manipolazione della biosfera. Galileo usa il termine “ambiente” come “spazio entro cui si trova una persona o un oggetto” (Il Saggiatore 1624). Per Sacchetti l’ambiente è in realtà un sottile reticolo di connessioni e propriamente si chiama Biosfera, mentre l’uomo non è un oggetto ma un campo termodinamico aperto, costituito da 50,100 mila miliardi di cellule coordinate tra loro. Si tratta di una costante di tutto il suo lavoro e dei suoi libri. Ne L’uomo Antibiologico (1985) è particolarmente potente l’analisi della violazione della seconda legge della termodinamica e la condanna della dissipazione entropica, che coinvolge anche la scienza medica, incapace di comprendere e agire sugli elementi tossici estranei alla vita dell’uomo. L’analisi critica si affina e approfondisce sempre più negli scritti successivi, fino all’analisi completa contenuta in Scienza e Coscienza.

Aldo Sacchetti (1925- 2020)
di Alberto Frattini

Nel maggio del 1973 Aldo Sacchetti tenne un corso, di Medicina Preventiva per medici condotti a Bologna, in quattro date, su “I problemi della lotta contro gli inquinamenti dell’ambiente di vita”; è il primo suo testo in ordine cronologico che abbiamo. Dopo una breve introduzione “sul fenomeno dell’inquinamento, tra i più gravi e intricati che l’umanità si sia trovata davanti”, si trovano queste affermazioni:

L’inquinamento delle acque, che coinvolge ormai tutte le nostre risorse idriche di superficie e intacca già talune di quelle profonde, è legato solo in parte allo sviluppo demografico e all’aumento dell’urbanizzazione, con le conseguenti necessità di smaltimento dei prodotti del catabolismo umano. Per la maggior parte esso è invece da attribuire, come è noto, al continuo incremento dei rifiuti delle attività industriali che, insieme ai prodotti chimici usati in agricoltura e a quelli di uso domestico – come i detergenti sintetici – non soltanto contribuiscono direttamente e in misura massiccia all’inquinamento ma spesso ostacolano i processi naturali di depurazione dei liquami cloacali. Non è il caso di rammentare a colleghi i pericoli infettivi e tossici conseguenti: particolarmente preoccupanti i secondi, sia per la loro crescente dimensione, sia perché meno agevolmente controllabili causa l’estrema varietà dei composti chimici responsabili e la difficoltà degli accertamenti etiopatogenici. Infatti i danni alla salute per contaminazione di approvvigionamenti idrici superficiali o profondi sono nella maggior parte dei casi a lungo termine, con manifestazioni subdole e di dubbia interpretazione diagnostica.
E ancora si legge:

L’inquinamento idrico di derivazione agricola e industriale si ripercuote sovente assai lontano, specie per quanto concerne metalli e composti tossici scarsamente degradabili, per i quali all’azione diluente dello spazio si contrappone un lento ma inesorabile accumulo nel tempo, spesso aggravato dalla concentrazione biologica nella catena alimentare. Ricerche eseguite nell’ultimo quinquennio hanno messo in evidenza nei grassi id sardine pescate nell’alto Adriatico, in corrispondenza dei più bassi livelli stagionali di lipidi totali, concentrazioni di DDT e dei suoi derivati fino a 17,50 p.p.m e di PCB fino a 33,50 p.p.m. Al medesimo test biologico i residui di bifenilpoliclorurati (tipico indice di contaminazione industriale) sono pertanto apparsi più elevati di quelli del DDT e dei suoi metaboliti, provenienti dall’inquinamento agricolo e urbano, denunciando una contaminazione dell’Adriatico persino superiore a quella già rilevata da diversi ricercatori nel Mar Baltico. Ciò non può stupire, ove si consideri il contributo inquinante che al mare proviene dalle zone fortemente antropizzate e industrializzate del retroterra padano. A tale situazione sconcertante fa riscontro l’estrema carenza della nostra legislazione, per la quale l’acqua è soltanto un veicolo, una «res nullius», non una «res omnium», un bene pubblico da tutelare in quanto indispensabile alla vita e alla maggior parte delle attività umane. Sarebbe vano cercare nelle nostre leggi qualsiasi riferimento qualitativo ufficiale circa l’idoneità di uno scarico inquinante, mentre la polverizzazione delle competenze tra una molteplicità di organi diversi, ignorantisi reciprocamente nel perseguimento dei loro fini particolari, sembra studiata apposta per mal celati scopi permissivi.
Stupiscono già l’autorevolezza e la precisione, anticipatrici di una nuova scienza, e sorprendente è il riferimento alla vicenda della Caffaro bresciana, all’inquinamento pluridecennale di un intero territorio, e la sua specifica individuazione causale. Sacchetti aveva il ruolo di medico vice provinciale di Bologna e l’anno seguente, interessato alla nuova stagione delle Regioni, come governo innovativo del territorio, accetterà la nomina a responsabile e coordinatore del Servizio di Igiene Pubblica della Regione Emilia Romagna. Nel 1974 avrà un ruolo importante nello Studio globale sui fattori di generazione dell’inquinamento nel proprio territorio della Regione Emilia Romagna, ricerca tra le prime in Europa anche per la vastità del territorio preso in considerazione.

La sua importanza non è data solo dall’evidente ruolo di precursore dell’ecologismo. E’ arrivato il tempo di comprendere l’evoluzione e i capisaldi del suo lavoro, l’eccezionale valore della sua sintesi di pensiero scientifico e metafisico.

I cardini della sua opera sono:

La critica alla scienza moderna e al suo paradigma materialistico

Il metodo galileiano, utile a esplorare quanto è riducibile entro il paradigma della fisica classica e a dominare le macchine (create, informate dall’uomo e quindi da esso modificabili e controllabili), è stato incautamente applicato alla comprensione e manipolazione della biosfera. Galileo usa il termine “ambiente” come “spazio entro cui si trova una persona o un oggetto” (Il Saggiatore 1624). Per Sacchetti l’ambiente è in realtà un sottile reticolo di connessioni e propriamente si chiama Biosfera, mentre l’uomo non è un oggetto ma un campo termodinamico aperto, costituito da 50,100 mila miliardi di cellule coordinate tra loro. Si tratta di una costante di tutto il suo lavoro e dei suoi libri. Ne L’uomo Antibiologico (1985) è particolarmente potente l’analisi della violazione della seconda legge della termodinamica e la condanna della dissipazione entropica, che coinvolge anche la scienza medica, incapace di comprendere e agire sugli elementi tossici estranei alla vita dell’uomo. L’analisi critica si affina e approfondisce sempre più negli scritti successivi, fino all’analisi completa contenuta in Scienza e Coscienza.

La coerenza e il rifiuto dell’ambientalismo utilitaristico

L’attività e il suo pensiero hanno avuto fermezza coerente per tutta la sua vita, senza risparmio, ma stimolante verso i movimenti e i partiti che si battevano per la difesa ambientale.

Alcune affermazioni:

  1. “L’ecologismo non è una ruota di ricambio dello sviluppo esosomatico, ma una concezione esistenziale diametralmente inversa a quella egemonica che ha avvelenato le relazioni fra gli uomini e infranto la loro solidarietà con la natura”1Pescara 19 settembre 1986, Relazione al 1° Convegno Internazionale dei Movimenti Ecologisti..
  2. “La Comunità scientifica, nella grande maggioranza, sembra ancora riluttante a trascendere le limitazioni imposte dalla scienza rinascimentale […] Perfino le principali scuole dell’ecologia – che aprendosi all’esplorazione diretta della natura hanno potuto approfondire l’intelligente armonia delle integrazioni ecosistemiche, non adeguatamente percepibile dagli studi sperimentali – si sono finora occupate delle interazioni vita/ambiente in termini quasi esclusivamente macroscopici e quantitativi […] I nuovi confini del sapere indicano l’urgenza di porre termine all’ambientalismo fiscalista, utilitaristico e tecnocratico, per aderire a una concezione dell’ecologia come scienza ed etica delle coerenze vitali”2“Inadeguatezza e rischi dell’approccio galileiano ai problemi biologici ed ecosistemici”, relazione introduttiva al Convegno Internazionale su Il mare non è solo risorsa materiale: è vita, Bologna, Aula Magna della Regione, 25 gennaio 1992..
  3. “Tutta la problematica degli anni ‘70 intorno alla necessità di imporre ‘limiti’ allo sviluppo … si è esaurita di fatto nell’impossibilità di individuare operativamente i ‘limiti’ e di governare uno sviluppo sfuggente a ogni effettivo controllo. Inconsistente, pertanto, è anche la teoria di uno sviluppo non già limitato ma ‘sostenibile’”.

La proposta e la formulazione di una nuova scienza

Sacchetti acquisisce alcuni elementi fondamentali della “straordinaria rivoluzione culturale in atto”, compiuta dalla fisica elettrodinamica quantistica e dalla biologia nel Novecento. Fa sua la comprensione che: “La sintesi, anche etico/filosofica-della teoria quantistica, è la non separabilità di qualsiasi cosa possa chiamarsi realtà esterna a noi”. E approfondisce integralmente, affermando che “Il mondo della vita resiste a ogni tentativo di riduzionismo fisico e di formalizzazione matematica; il mondo biologico ha una informazione autocreativa globalmente coerente, da sempre unitaria e vincolata”. Precisa che nella Biosfera “ogni sistema cellulare deve possedere una ‘coerenza interna ed esterna’: la coerenza interna nel proprio spazio/tempo, quindi anche con il proprio passato, e quella esterna, con il proprio ambiente, sono i cardini quadrimensionali della vita; la coerenza ha una dimensione quantistica tanto decisiva quanto incontrollabile e tecnicamente non governabile; la riproducibilità è per definizione limitata dalla unicità ultramicroscopica dei soggetti biologici, della loro storia individuale e della loro “situazione” elettrodinamica vibrazionale contingente”3Scienza e Coscienza, ed. 2002 (cap. III, “Effetti quantistici in biologia”).. Le difficoltà a intendere i fenomeni quantici vengono dalla tardiva comparsa nel mondo della mente intellettiva: “Diversamente da quella cellulare diffusa, la mente cerebrale non dispone di anelli di retroazione che la connettano in tempo reale al mondo quantico; non può captare, calcolare, gestire i processi omeostatici subliminali sottesi in ogni istante alla coerenza citologica, tissutale, ecosistemica. E’ comparsa quando i flussi chemioenergetico-informativi della biosfera erano già stati sufficientemente stabilizzati in modo propizio alla vita dall’attività omeostatica dei microrganismi4La Democrazia degli erranti e la coerenza biologica, (cap. III, “L’ordine mentale della vita e l’offesa tecnogenica”)..

Allora l’approdo è la coscienza, alla sua consapevolezza di potere interpretare i significati della vita.

Il primato non può che tornare alla coscienza, alla sua capacità primordiale di percepire i messaggi unificanti che emergono dal profondo e risuonano in ogni angolo della natura, non verbali né intelligibili sul piano logico-matematico. La coscienza morale rimane l’unica forza in grado di stabilire il comportamento umano, vincolandolo a un codice etico rigoroso e immutabile, trascendente la contingenza e il regno delle pulsioni disgregatrici: la sola diga al dilagare di una violenza che si proclama creativa distruggendo l’unità della conoscenza e dell’ordine ecosistemico5“La Natura in crisi”, “I Martedi”, rivista Centro San Domenico, Bologna, anno probabile 1996..

Sacchetti ricompone la frattura progressiva avvenuta negli ultimi quattro secoli con la metafisica, che ha posto la scienza moderna in rotta di collisione con la coerenza della natura viva. Quando ho avuto la fortuna di incontrarlo, era molto preoccupato e indignato per le armi distruttive dalla potenza micidiale, costruite dalla scienza, approdo finale estremo della sua incontrollabile violenza.

Ha spiegato, come pochi, il mondo in cui viviamo, le sue dimensioni multiformi coerenti e il controllo dinamico continuo per diventare forma ed equilibrio. In natura la complessità è fattore di stabilità e di biodiversità, come ci indica una foresta.

Sintesi delle sue opere 1972 – 2009

Ogni suo scritto è interessante per i contenuti e il linguaggio altamente precisi.

Saggi e Relazioni

 14 testi pubblicati sulla rivista “Tecnica Sanitaria”, di enorme interesse, acquisiti con la Fondazione Luigi Micheletti. Qui di seguito alcuni titoli suddivisi per periodo. 1972-1980, “L’inquinamento dell’Adriatico nel tratto prospiciente il litorale emiliano romagnolo”; “Considerazioni giuridiche e sanitarie sull’inquinamento atmosferico da traffico motorizzato”; “Inquinamento urbano”; “Igiene, Ecologia e Rivoluzione Copernicana”; “Piano sanitario: partenza sbagliata”. 1980-1995: “Istituzioni e cancro. Problemi di coerenza e di democrazia”, relazione introduttiva al Convegno: La prevenzione del cancro e il ruolo delle istituzioni, Sala del Cenacolo, Camera dei Deputati”; “Inadeguatezza e rischi dell’approccio galileiano ai problemi biologici ed ecosistemici”, relazione introduttiva al Convegno Internazionale su Il mare non è solo risorsa materiale: è vita, Bologna; “Revisione critica dell’approccio scientifico alla prevenzione del cancro”; “Inquinamento da radiazioni non ionizzanti e coerenza eco-biologica”.

– Le relazioni “I problemi della lotta contro gli inquinamenti dell’ambiente di vita” (1973) e “Lavoro, ambiente e qualità della vita”, estratto dalla rivista Difesa Sociale (1978), sono depositate presso la Fondazione Luigi Micheletti nelle copie stampate originali

– Nel 1985 Sacchetti collabora con l’Università Popolare di Romagna e con i Verdi di Lugo. Grazie alla collaborazione di Paolo Galletti, abbiamo reperito gli importanti scritti relativi alle sue conferenze e poi pubblicati in ABC dell’Ecologia. Un altro libro, Agricoltura Alimentazione Salute delle Edizioni Università di Romagna contiene una relazione di Sacchetti dal titolo “Cancro: necessità di un approccio nuovo, biologico e sociale”, tenuta al Convegno su Cancro: gli incerti confini tra malattia e business, Bologna, Policlinico S. Orsola 23 marzo 1985. Da Galletti abbiamo avuto anche gli articoli scritti nella rivista dei Verdi dell’Emilia Romagna “La Malalingua” dal 1986 al 1988. Il numero di gennaio/febbraio del 1989 contiene la “Relazione al Convegno su “Città e traffico: esperienze a confronto” tenuto a Reggio Emilia nell’ottobre del 1988.

Le registrazioni di due lezioni molto affollate, tenute nel 1983 nell’Aula Magna di un Liceo di Lugo, sono state trascritte in forma di sonoro e disponibili qui:

Libri

Sviluppo o salute, la vera alternativa, Patron, 1981

È il suo primo libro, che nel 1981 vince il premio Firenze Ecologia, istituito da Leonida Répaci. Si tratta di un testo molto interessante, con importanti capitoli su piombo e mercurio, il traffico e altri inquinanti. È’ già matura e attenta la sua analisi, critiche vanno “alla scienza medica plagiata da una chimica industriale che ispira gli interventi terapeutici ai medesimi interessi che hanno portato alla chimicizzazione dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’alimentazione” (p. 179). Interessanti anche i capitoli finali sull’inconciliabilità tra sviluppo e salute in un sistema capitalistico, così come nemmeno i paesi socialisti e la sinistra occidentale hanno saputo superare la contraddizionePochissime e solo usate le copie disponibili. Una delle quattro reperite dalla casa editrice è depositata presso la Fondazione L. Micheletti.

L’uomo antibiologico. Riconciliare società e natura, Feltrinelli, 1985 e 1990, terza riedizione con testo in copertina di Laura Conti.

È stato quasi un libro culto del movimento ecologista. L’originalità e la precisione di linguaggio sono diventati potenti fin dalle prime pagine. Nei primi capitoli è svolta una dissertazione sulla seconda legge della termodinamica che apre una sequenza formidabile di capitoli. Implacabile analisi degli errori della tecnoscienza. Attualmente è disponibile in edizione e-book e contiene in appendice tre relazioni, tra gli scritti più recenti, che definiscono il suo nuovo paradigma di scienza. “Scienza e Metafisica” 2003 – “Una Scienza vera per la vita” 2005 – “La scienza come rivelazione” 2006.

La democrazia degli erranti e la coerenza eco-biologica, con Lamberto Sacchetti, Guaraldi 1996.

È scritto con il fratello Lamberto, laico, di tradizione crociana, molto rispettoso delle idee di Aldo, ne ha condiviso la scelta ecologica. Qui cercano di unire i loro pensieri, con il risultato di un libro originale, importante per alcune definizioni precise sul disordine provocato dalle trasformazioni energetiche e anche sui fenomeni immigratori, che “il sistema dello sviluppo non può affrontare seriamente…Una società multietnica può funzionare solo a patto di neutralizzare le spinte xenofobe grazie, anzitutto, a una cultura centrata non sulla stimolazione materialistico-competitiva, ma su valori di educazione civile e solidarietà umana in un clima di fiducia nell’avvenire. Mentre puntare a oltranza sullo sviluppo produttivo è suicidario perché farebbe crescere a dismisura l’entropia generale di tutti i sistemi viventi”.

Scienza e coscienzal’armonia del vivente, Arianna Editrice, 2002 e 2006.

È l’approdo finale e completo della sua conoscenza. Una vasta sintesi straordinaria della nuova scienza, del nuovo paradigma. È il suo testamento scientifico, riprende argomenti precedenti, ma specialmente nella prima parte e nell’ultima, descrive le nuove scoperte del Novecento. Nei capitoli centrali la descrizione delle principali insidie della tecnoscienza. Note ricchissime di dati scientifici, un numero elevatissimo di rimandi bibliografici (518 per venti capitoli). La formula che racchiude gran parte della fisica elettrodinamica quantistica, coniata da R. Feynmann, premio Nobel per la Fisica nel 1965, QED Quantum Electrodinamic, diventa per Sacchetti Elettrodinamica Quantica Coerente. Ho potuto salvare le ultime copie cartacee, rimaste alla Casa Editrice Arianna, due sono depositate presso la Fondazione Luigi Micheletti. Con l’aiuto di Patrick Marini, che ha digitalizzato il testo, si è potuto ripubblicare il libro come e-book, con una mia introduzione e una nuova biografia e un’appendice sulle Radiazioni non ionizzanti.

Articoli

Con l’aiuto dei familiari abbiamo potuto arricchire i suoi scritti con gli articoli apparsi nella Rivista

“I Martedì del Centro San Domenico Bologna”, già negli anni ‘90. Alcuni titoli: “Ambiente allo sfascio. Un naufragio morale e culturale”; “La natura in crisi”; “Cultura ecologica e religiosa”; “La sofferenza della terra”.

Con “La Perdonanza”, periodico del Centro Internazionale di Studi Celestiniani de L’Aquila, la collaborazione è iniziata più tardi, e sono presenti i contenuti più recenti, come in “La coerente diversità e unità della vita”; “L’impossibilità”; “La Scienza come rivelazione”; “Il Reincanto del Mondo”.

Carte Manoscritte

Sono state ottenute dai familiari e depositate presso la Fondazione Luigi Micheletti. Si tratta di lettere che indicano la sua coerenza morale e intellettuale (verso una casa editrice o un assessore emiliano) o di argomento scientifico, oltre ai dattiloscritti, con annotazioni e correzioni. Vi sono anche testi e manoscritti nuovi interessanti, come la relazione del suo intervento in una conferenza tenuta a Firenze con Erwin Laszlo, dal titolo “Verso una nuova scienza”. Un capitolo, chiamato “Cancerogenesi ambientale”, dove viene citata l’opera di Cesare Maltoni, scritto forse per il progetto di un nuovo libro o per una riedizione de L’Uomo Antibiologico. Siamo in attesa di altri documenti, per continuare e completare la documentazione della sua opera.

Molti scritti suoi sono pubblicati sul sito Aldo Sacchetti, a cura di Patrick Marini. 

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