c.a.
Al signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
c/o Quirinale
00124 Roma
p.c.
Presidente del Consiglio dei Ministri On. Giorgia Meloni
Ministro dell’Agricoltura On. Francesco Lollobrigida
Sottosegretario di Stato alle politiche agricole con delega al biologico On. Luigi D’Eramo
sottosegretario.deramo@masaf.gov.it
Commissario Straordinario del CREA Prof. Mario Pezzotti
segreteria.commissario@crea.gov.it
Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini
segreteriapresidente@regione.emilia-romagna.it
Sindaco del Comune di Modena, Gian Carlo Muzzarelli
sindaco@comune.modena.it
segreteria.particolare@comune.modena.it
OGGETTO: Salviamo dalla vendita l’edificio della ex Stazione agraria di Modena e destiniamolo a sede di un Centro di ricerca per l’agroecologia e l’agricoltura biologica.
Signor Presidente,
Ci appelliamo a Lei affinché sia salvato dalla vendita a privati il prestigioso edificio pubblico che fu sede della Stazione agraria di Modena.
La Stazione agraria di Modena fu istituita dal Ministero dell’Agricoltura nel 1871 e alla sua direzione si sono succeduti alcuni tra i più importanti botanici italiani quali Giuseppe Gibelli, scopritore delle micorrize, e Romualdo Pirotta, illustre scienziato che contribuì alla nascita e promosse lo sviluppo dell’Ecologia agraria, la disciplina scientifica fondata da Girolamo Azzi, pioniere dell’agroecologia nel mondo.
Primo direttore agronomo della Stazione agraria di Modena fu Alfonso Draghetti, che vi operò dal 1927, seguendo il trasferimento dell’istituto nell’attuale edificio posto in Viale dei Caduti di Guerra 134, in prossimità dell’Orto Botanico. Draghetti, autore di oltre cinquecento lavori di ricerca, membro di varie accademie e società scientifiche, delegato italiano alla FAO, si occupò di temi oggi attualissimi come quello della sicurezza agro-alimentare, della fertilità del suolo e della concimazione, della gestione e del governo delle acque, delle analisi dei flussi di materia applicate alle aziende agricole. Alfonso Draghetti è oggi considerato come uno dei padri dell’agricoltura biologica e dell’agroecologia.
Come è noto, la Stazione agraria di Modena è stata chiusa a seguito di una riorganizzazione voluta dal Ministero delle Politiche Agricole nel 2006. Purtroppo è stato poi deciso di dismettere l’immobile, oggi di proprietà del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia agraria (CREA). Nonostante gli appelli rivolti a ministri dell’agricoltura da Italia Nostra e da Altronovecento (la rivista telematica fondata da Giorgio Nebbia), nel corso di questi ultimi anni si sono ripetuti i tentativi di vendita dell’edificio tramite aste che sono andate regolarmente deserte. L’ultimo bando di vendita, in trattativa privata, è datato 13 dicembre 2022. Con un valore di poco più di 1,4 milioni di euro, anche questa volta l’immobile non ha trovato acquirenti.
Alla luce dell’importanza che l’edificio ha rivestito per la storia della ricerca e sperimentazione agraria in Italia, ci appelliamo a Lei per salvare dalla dismissione questo immobile dichiarato di interesse storico e artistico. In coerenza con la storia della Stazione agraria di Modena, questo prestigioso edificio potrebbe essere destinato a sede di un Centro di ricerca dedicato all’ agroecologia e all’agricoltura biologica, con funzioni di servizio a operatori e consumatori e di ricerca applicata.
Certi della Sua comprensione e consapevoli dell’attenzione da Lei mostrata per la materia, in attesa di una Sua cortese risposta, Le auguriamo buon lavoro.
Distinti saluti.
Promotori dell’appello:
Alberto Berton
Piero Bevilacqua
Fabio Caporali
René Capovin
Salvatore Ceccarelli
Laura Centemeri
Fausto De Stefani
Enzo Ferrara
Giovanni Battista Girolomoni
Maurizio Gritta
Celestino Panizza
Carlo Carlin Petrini
Luigi Piccioni
Pier Paolo Poggio
Graziano Poggioli
Giannozzo Pucci
Marino Ruzzenenti
Francesco Sottile
Gianni Tamino
Per adesioni salviamolastazioneagraria@gmail.com